Una fotografia contemporanea che immortala la natura al centro della costruzione in un articolo pubblicato sulla rivista svizzera l’Extension, curata da Fedre – Fondation pour l’Economie et le Développement durable des Régions d’Europe.
Stefano Boeri, architetto pioniere di questa corrente, ha realizzato diversi progetti in giro per il mondo che ospitano intere foreste su edifici a matrice verticale. La componente vegetale diviene un vero e proprio materiale da costruzione e non è presente solo per ragioni estetiche ma soprattutto per ragioni ambientali e culturali: a partire dal Bosco Verticale di Milano fino a Una colonia di boschi verticali su marte 2117. Quest’ultimo un progetto sperimentale che immagina veri e propri ecosistemi – che viaggerebbero grazie ad una stazione spaziale interplanetaria – entro i quali favorire la creazione di un’atmosfera e di un clima favorevole alla vita delle piante e degli umani. Insieme ai progetti di Parigi, Eindhoven, Utrecht, Nanchino, il bosco vertical arriva anche in Svizzera, la Tour des Cèdres, che sorgerà a Chavannes-près-Renens vicino Losanna, è stata selezionata all’unanimità attraverso un concorso internazionale, nonostante l’investimento immobiliare sia privato. L’edificio sarà prevalentemente residenziale ma ospiterà anche servizi ed attività pubbliche nel basamento.
Soluzioni architettoniche che accolgono l’imprevedibile e incontrollabile natura al servizio della lotta contro il cambiamento climatico e della rigenerazione urbana, si chiama Urban Forestry.