15 marzo 2018
Le Monde dedica un articolo ai Boschi Verticali progettati da Stefano Boeri Architetti, esplorando la soluzione architettonica che viaggia tra qualità estetica, abitativa e ambientale.
“A partire dalle torri del Bosco Verticale di Milano, l’architettura comincia a coprirsi di vegetazione, quasi come a mimetizzare gli edifici. Ma non è così facile far crescere un simile ecosistema in facciata, infatti molti progetti sono ancora in fase preparatoria”. Così il periodico francese racconta questa giovane tendenza che parte dal capoluogo lombardo e si diffonde. Progetti come quello di Daniel Libeskind, che da poco ha progettato la Tour Occitanie per la città di Tolosa, o gli altri edifici progettati da Stefano Boeri Architetti come il Bosco Verticale di Nanchino, la Torre dei Cedri di Losanna o Wonderwoods a Utrecht.
Una tipologia architettonica che va incontro alle problematiche del cambiamento climatico e dell’inquinamento atmosferico, che, come dice Stefano Boeri “vanno combattuti dall’interno” riportando interi brani di natura all’interno del tessuto urbano. Una missione che richiede uno sforzo scientifico non scontato, dallo studio delle facciate alla selezione delle essenze, che vengono scelte in base alle condizioni climatiche, di soleggiamento, ventilazione e umidità.