Milioni di alberi, boschi verticali e metropoli autosufficienti sono solo alcuni degli appunti per la transizione ecologica delle città secondo Stefano Boeri Architetti, studio progettista della Smart Forest City di Cancun, una realtà urbana che nasce da due azioni combinate: alberi che entrano in città e umani che vanno in direzione della foresta, verso una nuova alleanza tra spazio antropizzato e naturale.
Sul Manifesto una doppia pagina di intervista a Stefano Boeri che racconta svariate sfaccettature legate alla Forestazione Urbana, intesa come un approccio architettonico, culturale e politico che prende forma a diverse scale, dall’edificio alla scala urbana e globale. Un processo lento che necessita di interventi consapevoli, di cura e investimenti che portano al graduale innesto di manufatti realizzati con materiali aventi un impatto ambientale inferiore e soluzioni capaci di dare agli alberi ed al verde il valore di abitanti al pari degli esseri umani.
Un excursus tra i progetti di Trudo Vertical Forest, il primo Bosco Verticale pensato per l’edilizia popolare, del Parco del Polcevera e del Cerchio Rosso di Genova, tra riflessioni legate a Milano e alle città ideali del futuro, in relazione con l’ambiente universitario ed educativo.
Per leggere l’intero articolo, consultare il Manifesto di giovedì 30 gennaio.