21 agosto 2017
“I terroristi vogliono rinchiuderci nelle nostre case, sperando di costringerci a rinunciare a vivere i luoghi collettivi e gli spazi pubblici delle nostre città. Bene, io credo che alla loro follia disperata dovremmo rispondere anche con un uso accurato della bellezza naturale e del suo valore simbolico. Invece che snaturare gli spazi più vitali e aperti delle nostre città riempiendoli di barriere in calcestruzzo e dispositivi di sicurezza modulari in plastica, dovremmo contrapporre all’istinto di morte di queste belve umane la calma presenza delle piante, e in particolare delle querce” ha dichiarato l’architetto Stefano Boeri, che ha proposto il Bosco Anti-terrore: grandi vasi riposizionabili in grado di ospitare alberi, di proteggere i luoghi pubblici e di valorizzare le nostre città.