Su GEO Magazine – testata francese dedicata la mondo dei grandi reportage, viaggi e ambiente – un articolo che racconta il ruolo degli alberi in architettura e della loro inclusione in edifici produttori di ossigeno e rifugi della biodiversità.
Dal Bosco Verticale di Milano alla Trudo Vertical Forest di Eindhoven il commento di Francesca Cesa Bianchi, partner dello studio Stefano Boeri Architetti. “Nel contesto attuale è sempre più lampante la necessità di reinventare e progettare le città, ormai ultra-inquinate”, afferma l’architetto Cesa Bianchi. “La presenza di alberi non solo permette l’assorbimento e lo stoccaggio di CO2 e la riduzione delle polveri sottili, ma migliora la salute fisica e mentale degli abitanti, così come dimostrano studi scientifici”.
I Boschi Verticali, ideati e sorti per la prima volta a Milano nel 2014, ora si vedono riprodotti in tutto il mondo sotto differenti forme, firme e dimensioni. Due cifre importanti da ricordare: ogni anno un albero produce l’ossigeno necessario a dieci persone e assorbe quasi 400 chili di anidride carbonica. Ricerca, architettura e natura trovano, così, una nuova alleanza.