Archidea dedica il primo numero del 2018 – Building with Nature – all’architettura vivente e alle città che accolgono la natura come sistema principale per generare risorse. In questa edizione tre interviste a Paul de Ruiter, Marco Casagrande e Stefano Boeri, che racconta la sua ricerca, sul rapporto tra natura e città, e i suoi ultimi progetti, tra cui Wonderwoods, progetto per un Bosco Verticale a Utrecht.
Nell’intervista una riflessione sul rapporto tra l’artificiale e il naturale e su come il concetto di natura si sia modificato nel tempo. “Mi si potrebbe descrivere come l’architetto che lavoro sul connubio tra l’artificiale e il naturale,” racconta l’architetto nel suo studio di Milano durante l’intervista. “Ma i termini artificiale e naturale sono pieni di ambiguità. La Nature è in primo luogo una costruzione mentale. E’ qualsiasi cosa facciamo di essa e il suo significato si è modificato nei secoli. Per un lungo periodo abbiamo pensato alla natura come qualcosa che è fuori da noi stessi, ma in realtà è dentro di noi, è parte di ciò che siamo.”
Ammettendo quindi che la natura è parte di noi riusciremo forse a sviluppare con essere un rapporto più fertile e complesso?
Per leggere l’intervista integrale: http://www.archidea.com/archidea-57#!/stefano-boeri