Su Architectural Digest, un articolo che racconta come il Bosco Verticale di Milano abbia cambiato il modo di pensare di progettisti e architetti, in relazione al tema della sostenibilità.
Sei anni fa, nasceva nel quartiere di Porta nuova una nuova architettura in grado di avvicinare il mondo umano e vegetale e capace di stringere una nuova alleanza tra la natura vivente e l’edificato urbano.
“Sembrava una follia”, afferma Manfredi Catella, CEO di COIMA, “ma allo stesso tempo eravamo tutti d’accordo che valesse la pena provare”. Una volta completate le torri, il Bosco Verticale è diventato un landmark per la città e un simbolo per l’architettura mondiale. Un simbolo inconfondibile.
Con il suo manifesto Urban Forestry, Stefano Boeri e l’intero studio chiedono ad architetti, designer, scienziati e politici di “moltiplicare la presenza di foreste e alberi nelle nostre città” attraverso Boschi Verticali e attraverso corridoi ecologici verdi pieni di alberi, interventi di retrofitting e luoghi ibridi urbani/vegetali chiamate Urban Jungles.
Per leggere tutto l’articolo, seguire il link: https://www.architecturaldigest.com/story/how-milans-bosco-verticale-has-changed-the-way-designers-think-about-sustainable-design