Progetto
Boeri Studio (mandatario), IVAN DI POL, Jean Pierre Manfredi, AR-C (BET Structure), INEX (BETF fluides), Alain Goetchy (Design/ Mobilier), KANJU (BET Scenographie)
Luogo
Marsiglia, Francia
Anno
2004 - 2013
Cliente
Conseil Regional Provence - Alpes - Côte d’Azur
Superficie
SLP: 9.340 mq
Commissione
Concorso (1° premio), Concept design, Progetto preliminare, definitivo ed e esecutivo, direzione lavori
Design team:
Stefano Boeri (founding partner), Marco Brega (coordinatore), Davor Popovic (coordinatore), Mario Bastianelli (coordinatore), Marco Bernardini, Francesca Cesa Bianchi, Fabiano Continanza, Massimo Cutini, Eleanna Kotsikou, Andrea Sellanes, Alessandro Agosti, Daniele Barillari, Angela Parrozzani
Immagini:
Paolo Rosselli, Guoyin Jiang
In occasione della proclamazione di Marsiglia quale Capitale europea della cultura, nel 2013 viene inaugurata la Villa Méditerranée, luogo d’interazione tra le diverse identità che provengono dal mare. L’edificio sorge sulla costa, nelle vicinanze del porto, con alle spalle il promontorio della Tourette, e si innalza da una piazza d’acqua marina che penetra nella banchina, simboleggiando il profondo legame con il mare, e che si rende visibile solo una volta entrati nel suo invaso. Visto dal promontorio l’edificio pare così sorgere su un’isola, mentre se guardato dal mare dà l’impressione di poggiare sulla terraferma. La forma dell’architettura è caratterizzata da un imponente sbalzo di 36 metri che, oltre a sovrastare la piazza, sembra voler oltrepassare con il suo aggetto la diga foranea. La Villa Mediterranee non cerca però di superare il mare, bensì̀ di inglobarlo, come viene rivelato dalla sezione longitudinale che manifesta l’esistenza di due piani interrati.
La struttura, realizzata da una combinazione di calcestruzzo e acciaio, è rivestita da un’unica pelle, quasi un nastro continuo che ricopre indistintamente la superficie verticale e quella orizzontale, riunendo così due prospetti assai differenti. I fronti si relazionano infatti a porzioni diverse del paesaggio circostante e per questo utilizzano un linguaggio diversificato e specifico: mentre la faccia che guarda verso la città è sobria ed elegante, il lato verso il mare è radicalmente modernista. Il rivestimento è costituito da pannelli in calcestruzzo alternati a lastre vetrate, in un gioco di contrasto tra pesantezza e leggerezza. In base alla posizione dei pannelli vetrati, cambia la vista percepita dall’interno: quando questi sono a parete, si può̀ osservare il mare o la città, mentre se sono collocati a pavimento o a soffitto, lo sguardo è rivolto verso la piazza d’acqua. Analogamente, i fronti laterali sono composti da grandi vetrate, la cui regolarità̀ è a volte interrotta dall’inserimento di infissi apribili.
Gli interni sono studiati con cura per generare spazi flessibili, in grado di ospitare le funzioni più̀ diverse. La hall d’ingresso è molto ampia e caratterizzata da una complessa sequenza di scale: quelle mobili conducono ai piani superiori, mentre una elicoidale accompagna all’auditorium nel piano interrato; questo spazio è inoltre connesso alla piazza acquatica attraverso un ulteriore collegamento verticale, che si manifesta all’esterno come un volume cilindrico vetrato. L’ampio spazio aperto all’ultimo piano, basso e largo, si rastrema in altezza, focalizzando l’attenzione verso la lunga finestra a nastro, che diventa la vista privilegiata per osservare i movimenti del porto.