Progetto
Stefano Boeri Architetti
Luogo
Tirana, Albania
Anno
2017 - in corso
Cliente
PPP Agikons Construction Company – Comune di Tirana
Tipologia
Architettura
Superficie
Area di progetto: 29.609 mq; Don Bosco School Complex: 9,812 mq; Kodër-Kamëz School Complex: 11,898 mq; Shqiponja School Complex: 7,898 mq
Progetto:
Stefano Boeri Architetti
Founding partner: Stefano Boeri
Partner e project director: Francesca Cesa Bianchi
Project leader: Carlotta Capobianco
Team: Jacopo Colatarci, Julia Gocalek, Jona Arkaxhiu, Orjana Balla, Daniele Barillari, Moataz Faisal Farid, Yulia Filatova, Paolo Russo, Mario Shilong Tan, Elisa Versari, Mattia Tettoni, Besart Gjana
Foto: Lorenzo Masotto, Mendi Selmani
Una Scuola Aperta: alla base della visione di Stefano Boeri Architetti, l’idea che la scuola del futuro possa costituirsi come un epicentro nella vita urbana dei quartieri, un luogo aperto a tutti, a tutte le età, tutti i giorni dell’anno. Questo è il concept che ha guidato la realizzazione delle tre nuove scuole progettate a Tirana a seguito di un concorso internazionale promosso dal Comune della capitale albanese, a fronte della realizzazione delle venti nuove scuole previste dal Piano Regolatore Tirana 2030.
Nascono in questa prospettiva le tre strutture scolastiche – la prima delle quali è stata inaugurata nel dicembre 2021 – nei quartieri di Don Bosko, Kodër-Kamëz, e Shqiponja, situate nel quadrante nord-occidentale della città e pensate per accogliere alunni dei cicli educativi che incorporano asilo, elementari, medie e liceo.
La loro realizzazione risulta di importanza rilevante per la capitale albanese, poiché contribuisce a ridurre la carenza di strutture scolastiche esistenti e consente di accogliere i quasi 1.400 studenti della zona superando il doppio turno, problema di fondo del sistema di istruzione albanese.
In particolare, la struttura di Don Bosko comprende una scuola media, una scuola superiore (High school “ Kristo Frasheri”), gli spazi per l’educazione prescolare (Primary school “ Vaçe Zela”) e una nursery, su una superficie di 9.812 mq. A livello architettonico, il progetto è caratterizzato da una torre che funge da landmark dell’intero progetto, un campanile laico che valorizza la dimensione pubblica e la presenza di un nuovo spazio comune per i cittadini. La struttura di Kodër-Kamëz propone un’offerta di servizi educativi analoga alla struttura di Don Bosko, caratterizzata dalla High school “ John F.Kennedy” e dalla Primary school “ Nene Tereza”, che si estendono su un’area complessiva di 11.898 mq; mentre la struttura di Shqiponja (“Andrea Stefani” school), ridotta in termini di dimensioni con una superficie di 7.898 mq, comprende le scuole per l’educazione prescolare, una scuola media e un asilo.
Le nuove scuole di Tirana accolgono anche mense, sale multifunzionali, biblioteche e impianti sportivi, fruibili sia dagli studenti che dalla comunità, in orari differenti, e posizionate al piano terra e lungo il perimetro dell’edificio in modo da garantire l’accesso sia dagli spazi interni dell’edificio che dalle aree esterne. Il risultato è una rete di spazi urbani permeabili ai piani terra, in pieno dialogo con le piazze, le strade e i parchi che le circondano. Vero e proprio dispositivo urbano complesso, la scuola come epicentro locale si esplicita dunque attraverso l’attivazione di una nuova centralità di quartiere, attiva come punto di riferimento della vita pubblica, 24 ore su 24, 7 giorni su 7, 365 giorni all’anno.
Uno degli obiettivi della Scuola Aperta è infatti l’osmosi con il territorio, lo scambio di saperi ed esperienze, con un importante riverbero sulla vita di quartiere. Le tre nuove scuole di Tirana riescono a diventare sia dei veri e propri epicentri della vita sociale che spazi di connessione intergenerazionale. Per questo i volumi sono stati concepiti partendo dagli spazi aperti, ai quali sono stati dati lo stesso peso e importanza dedicati agli interni.
Durante il processo di progettazione, infatti, grande attenzione è stata posta nel calibrare la presenza di spazi tradizionali dedicati alla didattica richiesti dal ministero – e quindi rispondenti alle esigenze e indicazioni della normativa locale – con aree ibride e più adatte a sistemi educativi sperimentali, capaci di favorire l’introduzione di sistemi didattici innovativi e l’interazione inter-generazionale tra studenti di età e cicli differenti.
Per gli spazi prettamente didattici, invece, si è pensato a un sistema di aule che abbiano grande flessibilità, che possano trasformarsi nel corso del tempo e diventare luoghi sia per lezioni tradizionali che di laboratorio. In qualche modo, progettare aule flessibili significa aspirare a un modo diverso di pensare la formazione scolastica.
Dal punto di vista costruttivo, infine, gli edifici sono caratterizzati da un impianto semplice e funzionale, con facciate in gres rosso, in contrasto con un basamento totalmente bianco: un accostamento di materiali e colori che richiama la tradizione delle architetture italiane a Tirana. Nella progettazione degli interni grande attenzione è stata data al colore – in grado di favorire la capacità di comprensione e di interazione sociale – e all’illuminazione naturale, in modo da creare un ambiente il più confortevole possibile per gli studenti.