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Sede Siemens

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Immagini

Progetto

Boeri Studio

Luogo

Milano, Italia

Anno

2007 - 2008

Cliente

SIEMENS S.p.a.

Credits

Consulenti ARUP (Progetto strutture), Hilson Moran (Impianti elettrici, meccanici), Gamma srl (Progetto VVF)
Gruppo di progetto Stefano Boeri (Founding partner), Marco Giorgio (project leader), Daniele Barillari, Marco Brega, Francesca Cesa Bianchi, Francisca Insulza, Dino Polverino

Promosso da Siemens Real Estate, ed este su una superficie di circa 180.000 mq, il piano per il nuovo Quartier Generale Siemens a Milano comprende la realizzazione di un edifico di 80.000 mq destinato uffici e servizi, circondato da un parco pubblico di 30.000 mq. La proposta progettuale si basa su un sistema di quattro corti, disposte lungo l’asse est-ovest del fabbricato. Articolata sui primi tre piani, la lunga base orizzontale del complesso è caratterizzata da un’immagine omogenea, scandita dal ritmo di una serie di torri e di elementi verticali che da essa si innalzano, con diverse altezze. Il contrasto tra il “tema di fondo” della base e la variabilità in alzato e nelle distanze degli elementi verticali genera un ritmo dinamico, che si propaga per tutta la struttura. Il programma distributivo interno è organizzato secondo una serie di fasce funzionali, connotate da molteplici destinazioni e da differenti tipi e densità delle aree verdi che corrono lungo tutto l’edificio. Da tale impostazione scaturisce un sistema articolato e flessibile, capace di trasmettere un’immagine corporate forte e ben distinguibile, che si somma alle qualità di una macchina architettonica sostenibile, in cui si combinano strategie di risparmio energetico attive e passive.

 

Il progetto si relaziona alla città principalmente recependone due caratteristiche: una fisica, l’altra storica. Nello specifico: la prima considera la collocazione del nuovo complesso, destinato a sorgere in un contesto urbano poco strutturato e disperso. Attraverso un segno insediativo forte, l’intervento intende così definire una sorta di limite, quasi una nuova porta per la città. Dall’altro lato, l’approccio progettuale considera la storica presenza nel territorio urbano di un numero elevato di Quartier Generali di grandi società internazionali: complessi grandi e articolati, spesso capaci di combinare nel tempo una forte immagine corporativa con un dialogo sensibile con la città.

Sul piano architettonico, il progetto punta innanzitutto sulla chiarezza, l’autorevolezza e l’efficienza. Essenziale sul piano costruttivo e tecnologico, l’edificio applica soluzioni chiare e razionali senza per questo rinunciare alla qualità spaziale e formale. Nello stesso tempo, la forte impronta corporate di Siemens richiede la rappresentanza di un’architettura autorevole, capace di rappresentare in maniera forte e riconoscibile l’immagine della azienda nel contesto urbano e internazionale. Il progetto è infine efficiente. Minimizza cioè l’impatto, concentrando al massimo lo sviluppo planimetrico delle costruzioni; sfrutta al meglio l’orientamento est-ovest del sito rispetto all’apporto di aria e luce naturale; incorpora sistemi attivi e passivi di risparmio energetico e possiede un impianto distributivo semplice e razionale che ottimizza l’uso dello spazio.

Come accennato, quest’ultimo aspetto è perseguito in particolare attraverso una successione di fasce, ciascuna caratterizzata da un diverso utilizzo e da variazioni nelle caratteristiche delle aree verdi. Procedendo da nord a sud del complesso, gli uffici sono collocati nella prima fascia e possono godere della presenza di una serie di giardini a uso dei dipendenti, disposti sui tetti. La fascia successiva ospita una serie di spazi collettivi. Qui, gli spazi per ventilazione, gli accessi ai parcheggi e alcune isole vegetali costituiscono un ambiente integrato, generando nel parco che si affaccia sulla strada una sequenza di ‘crateri’ ed ‘emergenze’ che possono ricordare la configurazione di un arcipelago di isole. La terza fascia, riservata alla mobilità, è formata dalla nuova strada delimitata da alberi, che contiene corsie per il trasporto pubblico e le piste ciclabili. Localizzato infine più a sud, il parco pubblico è pensato come una foresta urbana, in cui si inseriscono diverse radure che ospitano attività pubbliche sportive.

Chiaramente separati dalle zone degli uffici, gli edifici collettivi sono ad esse collegati tramite un’unica connessione, al livello -1. Una scelta che offre diversi vantaggi, tra cui: un accesso diretto dalla strada, generando all’occorrenza un sistema distributivo indipendente; la possibilità di compravendita dell’intero complesso; l’eliminazione dei passaggi di servizio.

La sostenibilità del progetto è perseguita anche attraverso la scelta di materiali riciclati o di origine locale, che permettano la riduzione dell’impatto del trasporto e della costruzione; il riuso della terra di escavazione per ridisegnare un paesaggio in movimento; l’attivazione di una serie di strategie attive e passive di risparmio energetico. La facciate sono sviluppate per consentire il controllo della radiazione solare e della temperatura. Verso nord, est e ovest, la struttura è composta da tre tipi di pannelli (vetro trasparente, semitrasparente e opaco), combinati in diverse proporzioni secondo la necessità di protezione termica e luminosa: più trasparenti a est e a nord, più opachi a ovest. A sud, le torri verso la strada adottano un sistema di brise-soleil, con lame realizzate da un composto di pietra riciclata, mentre le rimanenti facciate di vetro sono schermate da tendaggi scorrevoli in materiale tessile riciclato. Le strategie attive di risparmio energetico prevedono l’uso della falda acquifera per i sistemi di raffreddamento e una serie di sistemi per il raccoglimento e il filtraggio delle acque piovane per l’irrigazione del verde. Le strategie attive si basano su panelli fotovoltaici installati nell’edificio dei servizi e sopra le torri, la cui superficie prevista (1200 mq) sarebbe sufficiente a coprire la necessità di elettricità nei parcheggi e nelle aree esterne e per fornire energia ai sistemi meccanici che utilizzano la falda acquifera.