Progetto
Stefano Boeri Architetti
Luogo
Shanghai, China
Anno
2015
Cliente
Shanghai DOBE Cultural & Creative Industry Development Co., Ltd.
Tipo
Ristrutturazione
Commissione
Progetto architettonico, direzione artistica
Superficie
2,600m2
Stefano Boeri Architetti China
Partners:
Stefano Boeri
Michele Brunello
Yibo Xu
Project Leader:
Francesca Cesa Bianchi
Design Coordinator:
Roger Park
Design Team:
Marco Giorgio
Hana Narvaez
Giulia Dogliotti
Claire Diebel
Mario Tan
Yinxin Bao
Client:
Shanghai DOBE Cultural & Creative Industry Development Co., Ltd.
Photography:
Paolo Roselli
Progettata da Lu Qianshou e inaugurata nel 1934, la sede storica della Borsa di Shanghai sorge in una zona molto vitale della città, poco distante dal Bund e dalla piazza del Popolo, nei pressi di Nanjing Road e Jiujiang Road, brulicante di attività commerciali. Pur non svolgendo più la sua funzione da diversi anni, l’edificio è ancora in buone condizioni ed è stato rivalutato dagli usi, tornando a essere un punto di riferimento per la città.
Il progetto pensato per questa struttura muove dalle idee di restauro e riuso tipiche della cultura del progetto italiana e destinate ad apportare grandi cambiamenti nelle dinamiche di sviluppo cinesi. L’elemento più particolare, a livello progettuale, è la trasformazione della grande sala della Borsa in un passage che mette in comunicazione due strade importanti nell’area. Questo passaggio a cielo aperto contiene una sorta di “scatola verde”, una stanza rivestita da tessuti multipocket riempiti di terra dove far crescere le piante e dare così vita a intere pareti vegetali: “una sorta di camera di decompressione rispetto alla densità del traffico”.
La scala esterna, che permette di passare direttamente dalla strada alla terrazza in copertura, ha un volume molto importante e anch’essa presenta elementi vegetali lungo tutto il suo sviluppo verticale. Sulla terrazza sono stati posizionati tavolini e panchine, alberi e aree ristoro: elementi che la trasformano in una vera e propria piazza, un nuovo esempio di luogo d’incontro, dove rilassarsi e allontanarsi dal caos urbano. Alla sera lo spazio è fruibile come teatro o cinema a cielo aperto. Così, anziché abbandonare un edificio ancora in ottimo stato, lo si rivaluta e riutilizza: la memoria di ciò che è stato non è cancellata, ma al contrario ne risulta arricchita.
All’interno la struttura ospita sale espositive e gallerie, uffici di aziende che vogliono investire in Cina e start-up. Grazie a questi elementi prende vita un’unione tra parti pubbliche e private, originando nuove e interessanti tipologie relazionali. Anche tra l’interno e l’esterno non esiste più una distinzione netta, e cosìtra le strutture riprogettate e le parti storiche preesistenti. Nel progetto si ritrovano elementi di richiamo a due modelli stilistici differenti: il Bosco Verticale, di Boeri Studio, con la sua fitta vegetazione, capace di ridare ossigeno alla città, e Casa Malaparte di Adalberto Libera, per la particolare gradinata che si innalza al livello del tetto e regala una vista suggestiva dello skyline cittadino.