Progetto
Stefano Boeri Architetti
Anno
2023–2024
Luogo
Lumbini, Nepal
Tipologia
Masterplan, Spazio pubblico, Valorizzazione del paesaggio
Servizi
Masterplan
Stefano Boeri Architetti
Partner: Stefano Boeri, Yibo Xu, Pietro Chiodi, Francesca Cesa Bianchi, Marco Giorgio
Design Team: Cecilia Picello (Project Director), Mohamed Hassan Elgendy, Xu Lyubao
Il masterplan per lo Stupa di Ramagrama, progettato dallo studio Stefano Boeri Architetti a Lumbini, in Nepal, nasce con l’obiettivo di valorizzare uno dei luoghi rappresentativi più significativi del mondo buddhista.
Ramagrama è un comune situato nel distretto di Parasi nel Nepal occidentale, sulle rive del fiume Jharahi, a soli 50 chilometri a est di Lumbini (il luogo di nascita di Gautama Buddha). Qui si trova uno dei più importanti luoghi storici, culturali e religiosi del Buddhismo: lo Stupa di Ramagrama è infatti l’ultimo sito che ospita parte delle reliquie di Buddha ad essere rimasto intatto.
Lo Stupa di Ramagrama, risalente al periodo più antico della tradizione buddhista, si presenta come una collina verde, coronato da un maestoso Bodhi Tree che integra in sé quattro specie vegetali distinte, a riflettere l’unità e l’armonia degli insegnamenti fondamentali del Buddhismo.
Diverse organizzazioni e comunità buddhiste si sono impegnate nella conservazione e nella valorizzazione sostenibile del Ramagrama Stupa, con l’obiettivo di preservare questo sito di straordinario significato storico e culturale, in conformità con gli standard definiti dall’UNESCO per i siti del patrimonio mondiale.
Il masterplan di Stefano Boeri Architetti in coerenza con il significato storico e spirituale dello ‘stupa’ – la struttura sacra che ospita le reliquie di Buddha – mira a valorizzare il ruolo di Ramagrama sia come sito archeologico che come luogo di preghiera, meditazione e pace. Il progetto prevede un grande Prato della Pace attorno al sacro Bodhi Tree, albero sacro della tradizione caratterizzato da un elevata biodiversità, e allo Stupa di Buddha ancora intatto, mantenendo una forma di rispettosa distanza per rendere i resti archeologici accessibili per future ricerche.
Allo scopo di enfatizzare la percezione di unicità del luogo, il progetto propone un avvicinamento graduale al luogo sacro, prevedendo una successione di spazi che esaltano il significato simbolico del Ramagrama Stupa, a partire dai quattro portali monumentali che identificano le direzioni di accesso, fino alla collina centrale.
In coerenza con la filosofia progettuale di Stefano Boeri Architetti, caratterizzata dall’integrazione tra la natura vivente e l’architettura, il masterplan prevede un elemento centrale – il Prato della Pace – concepito come uno spazio aperto per la contemplazione, con un disegno al suolo che richiama il mandala e il ruolo simbolico del luogo. Il grande prato centrale, di 600 metri di diametro, è circondato da un sistema circolare di strutture, spazi culturali e aree per la meditazione e la preghiera, coperte da un Giardino della Biodiversità.
Il Giardino della Biodiversità è concepito come un pendio che ospita 80.000 piante di 70 diverse specie vegetali locali, selezionate tra le essenze autoctone della pianura del Terai, luogo di nascita di Buddha; termina con un percorso circolare sopraelevato ombreggiato da alberi, progettato per offire una visione completa sul Ramagrama Stupa. Considerate le condizioni climatiche e ambientali locali, nel progetto è stata prestata particolare attenzione alla questione dell’ombreggiamento dei percorsi pedonali in modo da garantire un’adeguata fruizione dello spazio da parte dei monaci e dei visitatori in tutte le stagioni e nell’arco della giornata.
Per quanto riguarda le scelte materiche, il nuovo Centro di preghiera, meditazione e pace è costruito utilizzando materiali locali, con l‘obiettivo di ridurre l’impatto ambientale, richiamando la produzione autoctona di mattoni e valorizzando la tradizione architettonica del sito.
Il progetto per Ramagrama Stupa rappresenta una sfida straordinaria: quella di creare un centro per la preghiera, la meditazione e la pace in uno dei luoghi più sacri del Buddhismo, rispettando il ricchissimo simbolismo delle scritture buddhiste, per proporre un progetto che diventi uno dei più significativi sul patrimonio culturale in Nepal.