Anno
2020 - 2022
Luogo
Arquata del Tronto (AP), Italia
Cliente
Comune di Arquata del Tronto - Frazione Borgo snc
Tipologia
Pianificazione, Ricostruzione
Servizi
Pianificazione attuativa
Progetto
Stefano Boeri Architetti, MATE soc. Cooperativa, Nhazca, PRO.GE. 77, D.R.E.Am. Italia
Stefano Boeri Architetti
Founding Partner:
Stefano Boeri
Direttore: Corrado Longa
Project Leader: Anna Maiello
Design team:
Francesca Capicchioni, Elena Gianelloni, Daniele Barillari, Geronimo Fioravanti, Alessandra Balletta
Il Comune di Arquata del Tronto è stato duramente colpito dal terremoto che ha devastato il Centro Italia nel 2016. Nell’ambito della Ricostruzione, la gara per la Pianificazione Attuativa degli interventi di Ricostruzione nel centro storico e nei nuclei urbani colpiti dagli eventi sismici è stata vinta dal raggruppamento composto da Mate Engineering, Stefano Boeri Architetti, MATE soc. Cooperativa, Nhazca, PRO.GE.77 e D.R.E.Am. Italia.
Il progetto di ricostruzione di Arquata del Tronto, che coinvolge 7 frazioni (Arquata, Capodacqua, Pescara del Tronto, Pretare, Piedilama, Tufo, Vezzano), per un totale di circa 100 kmq, è stato sviluppato seguendo le Linee di Indirizzo condivise con le realtà locali, partendo da un confronto anche con la popolazione locale mirato a individuare le problematiche, le criticità e i differenti scenari di intervento, in relazione alla morfologia e alla destinazione d’uso.
In particolare, la costruzione degli scenari è stata sviluppata a partire da una prima analisi della situazione esistente, che ha evidenziato come oltre il 90% degli edifici fosse completamente inagibile. Di conseguenza, il primo presupposto dell’intervento è la messa in sicurezza del territorio, con la possibilità di introdurre modalità innovative per ripensare agli insediamenti – sia quelli da recuperare, sia quelli da ricostruire o da delocalizzare. A questo scopo, un’attenzione particolare è stata dedicata all’innovazione tecnica e tecnologica della ricostruzione, per garantire una rinnovata fruibilità da parte degli abitanti e favorire l’insediamento di nuove funzioni attrattive.
Tra gli obiettivi previsti dal piano, oltre alla riduzione del rischio sismico e la valorizzazione delle risorse ambientali, anche la produzione di energia sostenibile, l’utilizzo di materiali innovativi, il potenziamento dei servizi pubblici e il rilancio dell’attività turistica hanno un ruolo fondamentale verso la definizione di un nuovo modello di ricostruzione.
La frazione maggiormente colpita dal sisma è Pescara del Tronto. Gli studi urbani effettuati sul borgo storico in relazione alle caratteristiche di micro-zonazione sismica, hanno confermato che una parte del paese, che si sviluppa lungo la strada provinciale, potrebbe essere ricostruita in situ grazie alla messa in sicurezza dei versanti, con la realizzazione di palificate di sostegno o di terrazzamenti idonei a ospitare gli edifici da ricostruire. La parte bassa del paese che si sviluppa al di sotto della strada provinciale, invece, evidenzia elementi di rischio idrogeologico e sismico molto rilevanti che obbligano a valutare soluzioni alternative per la ricostruzione: questa parte del paese – circa 9.600 mq di superficie coperta edificata – dovrà essere trasferita.
Nello specifico, la proposta progettuale ha individuato due siti per la parziale delocalizzazione del centro urbano di Pescara: l’area delle ex Cave posta immediatamente a nord-ovest della strada provinciale 129, nella quale verranno ricostruiti il maggior numero di aggregati, e un sito posto a nord della frazione di Piedilama che ospiterà un numero ridotto di abitazioni.
La scelta di ricostruire Pescara occupando l’area delle ex Cave rappresenta un elemento rilevante ai fini della sostenibilità ambientale e paesaggistica in quanto è stato possibile innanzitutto individuare un sito più stabile dal punto di vista idrogeologico e sismico, che sarà reso ancora più sicuro grazie alle previste opere di stabilizzazione (come, per esempio, 4 ettari di terrazzamenti con 10 km di muri di sostegno). Inoltre, tale scelta consente di attuare un recupero di un’area che ad oggi risulta abbandonata e degradata sia a livello paesaggistico che ambientale, a causa del suo precedente sfruttamento come cava. Con questo intervento, l’obiettivo è stato ricostruire la natura del borgo, basato su aggregati di grande densità e continuità, caratterizzati da un affaccio importante sul paesaggio. Nello specifico, sono previsti 24 nuovi aggregati, con 85 unità immobiliari di 13 diversi tagli progettuali. Simile è la caratterizzazione dell’intervento a nord della frazione Piedilama, che prevede 3.700mq di verde pubblico e 1.500mq di strade, sviluppate, però, in aree ad oggi non edificate e che richiedono quindi opere di urbanizzazione aggiuntive.
Il piano attuativo di Pescara prevede infine il recupero idrogeologico, paesaggistico e ambientale del sito storico del borgo attraverso la realizzazione del Parco della Memoria, un’area di 2,2 ettari all’interno della quale si articolano gli spazi aperti e i percorsi utilizzando la piantumazione di specie ed essenze autoctone per il corretto inserimento paesaggistico.
L’idea complessiva per l’intervento di Arquata del Tronto non ha dunque l’obiettivo di inseguire una ricostruzione seguendo un processo di identicità, ma di identità, ricreando spazi e relazioni autentiche per i cittadini di un territorio ferito ma pronto a rinascere. Un modello di ricostruzione basato sul recupero dei caratteri di autenticità del luogo – piuttosto che sull’impossibile ricostruzione di una configurazione paesaggistica e sociale identica a quella distrutta dal terremoto.
I numeri del progetto:
7 frazioni
92 kmq di estensione
60.000 mq di viabilità esistente da recuperare
10.000 mq di viabilità di progetto
235 aggregati da riparare
73 aggregati da ricostruire
47 aggregati da delocalizzare
85 nuove unità immobiliari
2,2 ettari di Parco della Memoria
50.000 mq di aree verdi pubbliche
9.700 mq di spazi pubblici