L’area della Stazione è attualmente una zona ponte e parzialmente di cerniera, che si presenta con variegate funzioni – tra cui una vitale ed eterogenea residenzialità – a cui tuttavia manca di un’identità di quartiere. L’idea del Masterplan è quasi in controtendenza rispetto al semplice riconoscimento dei rioni attuato nel Piano degli Interventi: creare un nuovo rione, un quartiere con nuove centralità e servizi.
Lavorando sula volumetria prevista a partire dai diritti acquisiti dalla proprietà, il progetto mira a integrare alle nuove edificazioni le esigenze fondamentali della città pubblica: elemento cardine della rigenerazione urbana del Rione Stazione è dunque il rapporto tra i volumi edificabili e le attività da insediare, con un elevato mix funzionale e tipologico – dagli studentati agli appartamenti, dalle residenze per anziani agli alloggi per i turisti – che punta al raggiungimento di un equilibrio tra gli spazi residenziali e i servizi al cittadino, i luoghi pubblici, le aree di interesse culturale e gli spazi commerciali.
Altra valutazione riguarda l’estesa impermeabilizzazione del suolo, un tema diventato cruciale in relazione alla questione ambientale e ai recenti allagamenti che la città ha subito.
Insieme alla flessibilità funzionale, il nuovo masterplan, dunque, garantisce un importante incremento del verde pubblico – con un aumento delle superfici verdi permeabili dal 5% all’80%, la realizzazione di tre nuovi giardini urbani e un parco sul fiume Piovego, insieme al suo relativo collegamento ciclopedonale con il Brenta – e una riconnessione urbana attraverso il progetto di un nuovo ponte pedonale per il superamento della barriera ferroviaria. Oltre alle volumetrie a servizio della nuova stazione e alla realizzazione, sul lato Arcella, di un parco che ospita un padiglione per eventi e manifestazioni, il ponte, landmark principale di quest’area, è una vera e propria serra bioclimatica – all’interno della quale vengono ricavati anche spazi da dedicare a servizi per i cittadini – che contemporaneamente diventa una connessione di qualità con lo storico rione dell’Arcella e la nuova piazza verde di fronte alla stazione dell’alta velocità.
L’arrivo dell’alta velocità può rappresentare una grande opportunità per Padova, innanzitutto con la demolizione del Cavalcavia Borgomagno, ma soprattutto per il maggior numero di viaggiatori e il flusso di turisti che transiteranno per la Stazione, purché si ripensi al ruolo della città come nodo intermodale e sostenibile. Per questo, un altro elemento fondamentale per disegnarne il futuro è il rapporto della Stazione con il centro città oltre che con la Cappella degli Scrovegni, alla quale si collegherà con un sistema di percorsi e spazi verdi.
Per quanto riguarda le zone limitrofe alla stazione l’intervento vede l’interessamento dell’area ex PP1, dove è prevista una “densificazione” del nuovo costruito nella zona a nord, mantenendo solo un edificio esistente verso est e sviluppando un nuovo fronte urbano su via Valeri, in modo da dedicare la maggior parte dell’area che si affaccia sul parco Tito Livio al verde, e prevede l’interramento dell’attuale parcheggio a raso della stazione, con la creazione di un nuovo parco lungo i binari attraversato da una passarella ciclopedonale che taglia l’area ex IFIP e collega le varie aree verdi. Anche qui la volumetria è pensata per avere come protagonista il verde, grazie al quale è possibile, così, disegnare visivamente un percorso ciclopedonale dalla Stazione – seguendo il parco nel quartiere storico dell’Arcella e il ponte che scavalca i binari– ai Giardini dell’Arena e, appunto, alla Cappella degli Scrovegni, fungendo non come singoli interventi ma come un organismo unico.
Il Masterplan, perciò, si pone in continuità con gli obiettivi generali delineati dal Piano degli Interventi, abbandonando l’idea di espansione della città a favore della rigenerazione degli ambienti esistenti e attuando una ricucitura di due parti oggi separate del tessuto urbano.
Ambiente e qualità urbana trovano, così, una nuova coniugazione, in una sfida ambientale in cui l’obiettivo consiste, offrendo significativi vantaggi alla vita quotidiana, nel cambiare e migliorare il modo di vivere quest’area e, in generale, la città di Padova.
I numeri del progetto:
+ 90.000 mq aree verdi
+ 6.200 alberi
+ 3.200 m piste ciclopedonali
+ 2.000 potenziali nuovi abitanti
con un totale di
3.500 m di viali alberati
1.400 m di boulevard urbani
8.500 mq di piazze pubbliche
80% di superficie verde