Progetto
Stefano Boeri Architetti, Inside Outside | Petra Blaisse, Luca Vitone, Studio Laura Gatti, Metrogramma
Anno
2020
Luogo
Genova, Italia
Committente
Comune di Genova Marco Bucci, Sindaco Simonetta Cenci, Assessore all'Urbanistica e Progetti di Riqualificazione
La RADURA DELLA MEMORIA è un progetto pensato da Inside Outside | Petra Blaisse, Stefano Boeri Architetti e Luca Vitone che anticipa l'opera GENOVA NEL BOSCO, con la partecipazione di Studio Laura Gatti e Metrogramma.
Realizzato grazie a
ERG spa, MSC Foundation, Fondazione Compagnia di San Paolo, PSA Genova Pra' spa, CNAPPC, Ordine degli Architetti PPC della Provincia di Genova, Yacht Club Italiano, Ordine degli Ingegneri della Provincia di Genova, Collegio Provinciale Geometri e Geometri Laureati di Genova, MEF srl, iGuzzini illuminazione spa, De Sanctis Costruzioni spa
Realizzato da
A.S.Ter. spa
Legnolandia srl
Confer snc
Si ringrazia
PERGENOVA scpa
Struttura di Supporto al Commissario per la Ricostruzione del Viadotto Polcevera
L’installazione della Radura della Memoria è un progetto ideato da Stefano Boeri Architetti, Inside Outside | Petra Blaisse e Luca Vitone, con la partecipazione di Studio Laura Gatti e Metrogramma, dedicato alle 43 vittime della tragedia del crollo del Ponte Morandi dell’agosto 2018.
La Radura è il manifesto di un primo gesto di rinascita del territorio e del quartiere e che anticipa l’opera Genova nel Bosco, legando così il ricordo delle vittime e delle loro famiglie e la visione d’insieme del futuro parco.
L’intervento è costituito di un podio ligneo circolare dal diametro di 50 m, all’interno del quale sono collocate 43 specie arboree differenti, la cui varietà richiama la biodiversità tipica della macchia mediterranea. La composizione radiale – che rimarrà a disposizione della città fino alla realizzazione del progetto del Parco del Polcevera e che verrà poi smontata e riutilizzata in ogni sua componente – è costituita una struttura lignea ricavata dagli abeti abbattuti il 29 ottobre 2018 dalla tempesta Vaia nell’Italia del Nord-Est, nelle foreste Carniche, e dimostra una costante attenzione per il cambiamento climatico e l’impatto ecologico della scelta dei materiali. Gli alberi, con le radici avvolte in fibre protettive, sono collocati in vasi di ampie dimensioni per l’acclimatazione, e favoriscono con la loro presenza la realizzazione di uno spazio intimo adatto alla meditazione ed alla lettura. Il podio, accessibile e fruibile pubblicamente, invita alla commemorazione ed alla sosta all’ombra delle fronde di diverse forme e colori. L’apertura rivolta a sud permette ai visitatori di raggiungere il cuore dell’istallazione.
Il podio circolare in legno oltre ad essere un percorso leggermente sollevato da terra, è di per sé un posto dove sostare. La struttura è alta 45 cm e larga 6,50 m e si può accedere attraverso dei gradini distribuiti sia sul lato esterno sia interno, invitando ad esperire tra l’ombra degli alberi, ognuno diverso dall’altro.
L’intervento progettuale risulta essere anche un grande elemento di arredo urbano dedicato alla collettività e facilmente fruibile dalla cittadinanza, nel totale rispetto della memoria delle vittime del crollo: integrata nella sua superficie, infatti, è presente una sottile lastra d’acciaio che riporta i nomi delle 43 persone decedute e che rende la Radura della Memoria prima di tutto un luogo di commemorazione.
L’installazione è accolta in uno spazio aperto più ampio, di cui gli alberi fanno da quinta scenica permeabile: la futura piazza tra via Via Fillak e Via Porro è allestita in maniera temporanea rimodellando l’area attualmente occupata dal cantiere del ponte e segnando un percorso in pietrisco più chiaro di accesso alla radura da est; nel cuore del cerchio si avrà invece un trattamento di colorazione più scura.
Di notte, la Radura della Memoria si trasforma in un paesaggio suggestivo di luci e ombre grazie agli spot luminosi posizionati lungo la pedana circolare e sotto le chiome degli alberi, rendendo l’elemento urbano una realtà in grado di raccontare lo scorrere del tempo, il susseguirsi dei giorni e delle stagioni.
La Radura della Memoria – definita anche grazie al contributo del Comitato dei familiari delle vittime di Ponte Morandi – anticipa il nuovo sistema di parchi e spazi pubblici che potrà accogliere in futuro anche il Memoriale con la Serra della Biodiversità mediterranea, la Green Factory, ed il Cerchio Rosso – una nuova infrastruttura ciclo-pedonale e di energia – in un sistema simbolico e di manifesto di una ricucitura urbana tra le sponde della valle del Polcevera. Il Parco del Polcevera e il Cerchio Rosso ideato dal raggruppamento temporaneo composto dallo studio Stefano Boeri Architetti, capogruppo del team di progettazione, Metrogramma di Andrea Boschetti, Inside Outside di Petra Blaisse, con Mobility in Chain, Transsolar Energietechnik, Studio Laura Gatti, Secondo Antonio Accotto, e la consulenza specialistica di H&A Associati, Temporiuso e dell’artista Luca Vitone, si sta sviluppando attraverso un processo partecipativo, con la regia del Comune di Genova, l’Assessorato all’Urbanistica ed Urban Lab, e che vede coinvolti la cittadinanza e una serie di soggetti, pubblici e privati, portatori d’interesse (in primis, il Comitato dei familiari vittime, i cittadini di Via Porro e Via Fillak e di Certosa, le scuole e il Municipio, la Regione, RFI, Confindustria, FILSE, Ansaldo Energia, San Giorgio Seigen, IRETI, etc.).