Progetto
Stefano Boeri Architetti
Luogo
Isola di San Giorgio, Venezia, Italia
Anno
2018
Art Director:
Stefano Boeri
Project Manager
:
Giorgio Donà
Design Team
:
Jacopo Abbate
, Maddalena Maraffi
, Esteban Márquez
, Martina Mitrovic
, Chiara Tomasin
Homo Faber. Crafting a more human future inaugura a Venezia il 14 settembre la prima edizione della mostra sull’eccellenza dei mestieri d’arte in Europa.
Stefano Boeri Architetti progetta l’allestimento dell’esposizione Best of Europe curata da Jean Blanchaert.
Homo Faber. Crafting a more human future, l’esposizione internazionale sul valore e l’eccellenza dei mestieri d’arte, organizzata dalla Michelangelo Foundation for Creativity and Craftmanship, inaugura ufficialmente la sua prima edizione il 14 Settembre 2018 presso la Fondazione Giorgio Cini, sull’Isola di San Giorgio Maggiore a Venezia. La mostra, che si protrarrà fino al 30 Settembre 2018, offre un viaggio unico attraverso il ricchissimo e variegato patrimonio di creatività e competenze dei migliori designer e artigiani, contemporanei e tradizionali, che operano oggi in Europa.
Lo studio di Stefano Boeri partecipa a questo evento insieme a progettisti, curatori e architetti di alto profilo italiani e internazionali, i quali danno vita a un percorso articoloato in 16 tappe tematiche, ognuna delle quali mette in luce le diverse anime, materiali e tecniche dell’artigianato artistico e permette allo stesso tempo di scoprire ambienti unici della Fondazione Cini che normalmente non sono aperti al pubblco.
Stefano Boeri Architetti progetta l’allestimento curato da Jean Blanchaert, antiquario, gallerista, scultore e profondo conoscitore del vetro, per l’esposizione Best of Europe all’interno della Sala degli Arazzi della Fondazione Cini.
Un’ambiente maestoso, con una superficie di 500 metri quadri e un’altezza di 12 metri, in cui saranno esposte le opere che Jean Blanchaert ha selezionato in tutta Europa e che rappresentano il meglio della produzione artigianale d’eccelenza, in cui tecnica e slancio creativo si coniugano e si esprimono nella loro forma più alta e dove il confine tra artigianato e arte è così sottile da essere impercettibile.
“In un unico grande spazio abbiamo dovuto ospitare centinaia di oggetti di dimensioni differenti: da una scultura molto piccola, del diametro di 2 centimentri, fino a un fiore fantastico altro tre metri. La sfida è stata quella di progettare un allestimento che fosse percepito come un unicum, uno spazio fluido e immersivo. Così abbiamo deciso di usare diversi piani di esposizione paralleli ad altezze differenti capaci di ospitare gli oggetti secondo profondità diverse”, così commenta Stefano Boeri che firma l’allestimento della Sala degli Arazzi con i collaboratori del suo studio milanese: gli architetti Giorgio Donà con Jacopo Abbate, Maddalena Maraffi, Esteban Marquez, Martina Mitrovic e Chiara Tomasin.
“L’allestimento della sala è concepito come una scatola nella scatola al cui interno l’esposizione si sviluppa su un nastro che si snoda in modo sinuoso per la maggior parte della sua lunghezza dando la possibilità ai visitatori di vivere un’esperienza estetica e esplorativa libera e personale”, precisa Giorgio Donà.
Il supporto si compone di piani in MDF verniciato in diverse tonalità di grigio, che variano dalla più scura al livello inferiore fino alla più chiara al livello superiore; questa sfumatura permette che gli oggetti sembrino fluttuare nello spazio.
I piani articolati su sette livelli a partire da un’altezza da terra di 15 centimetri fino ad un’altezza massima di 105 centimetri, con una distanza di 15 centimentri tra loro.
I primi 3 piani sono continui mentre, dai 45 centimetri a salire, slittano sfalsandosi e aumentando la profondità del piano di appoggio che varia da un minimo di 40 centimetri a un massimo di 120 centimetri e permette la messa in relazione degli oggetti tra loro seppur a diverse altezze.
Il progetto di Stefano Boeri Architetti per l’esposizione non è semplicemente un allestimento della Sala degli Arazzi ma è il disegno della messa in scena di oggetti unici per il processo creativo e la maestria attraverso cui sono stati realizzati.
“Come architetto e come presidente de La Triennale di Milano sono sicuro che quest’esposizione possa dare un nuovo impulso al design e attirare l’attenzione di diversi paesi sulla rilevanza che la produzione di oggetti può avere nel mondo”. conclude Stefano Boeri.
Homo Faber. Crafting a more human future è organizzato da Michelangelo Foundation in collaborazione con la Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte, la Fondation Bettencourt Schueller, la Fondazione Giorgio Cini e La Triennale Design Museum.