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Costellazione Metropolitana | Ginevra

Costellazione Metropolitana Ginevra

Immagini

Progetto

Stefano Boeri Architetti

Luogo

Grande Ginevra (area transfrontaliera Svizzera-Francia)

Anno

2018-2020

Cliente

Fondation Braillard Architectes

Tipologia

Strategie urbane, Masterplan, Forestazione Urbana

Credits

Stefano Boeri Architetti

Founding Partner:
Stefano Boeri

Coordinator:
Corrado Longa

Project manager:
Livia Shamir

Design Team:
Sofia Paoli, Simone Marchetti, Luis Pimentel, Laura Di Donfrancesco

Consultants:
Energia, sostenibilità: Transsolar
Conservzione del patrimonio: Angelo Giuseppe Landi
Curatore: Martin Guinard
Fotografo: Armin Linke
Architetto locale: Guillaume Yersin
Esperto di cambiamento climatico: Eugenio Morello
Sociologo: Richard Sennett

Partners:
Paesaggio: Michel Desvigne Paysagiste
Architettura: Baukuh
Ingegneria civile: Bollinger + Grohmann
Mobilità: Systematica


La necessità di fare i conti con gli effetti – e con le cause – del cambiamento climatico ha portato ad un inevitabile ripensamento del concetto di metropoli, verso uno scenario completamente diverso. Per evitare la tragedia dello sprawl che ha rovinato i territori europei trasformandoli in periferie fuori controllo, urge più che mai che la vita urbana ristabilisca il dialogo con il territorio, da un lato riabitando i piccoli nuclei, borghi e paesi in via di abbandono e dall’altro scoprendo un rapporto diretto e contiguo con la natura.

La proposta presenta un progetto per la città di Ginevra basato sul concetto di una “metropoli arcipelago”, che pone al centro della Costellazione Metropolitana il massiccio della Salève. L’immagine della metropoli arcipelago richiama la necessità di rafforzare l’autosufficienza funzionale delle “isole” che la compongono: ciascuna è diversa, eppure ciascuna partecipa allo stesso sistema di relazioni. Allo stesso tempo, questa immagine sottolinea l’importanza di un’identità comune, un “mare”, in questo caso formato dai corridoi della biodiversità ecologica.

La nuova Costellazione, con al suo centro non una città ma una montagna, luogo per eccellenza della biodiversità di specie non domestiche e domestiche si candida così a divenire la prima manifestazione planetaria di una coesistenza non più basata su un antropocentrismo autoritario e aggressivo. Una costellazione di undici nuclei urbani di grande, media e piccola dimensione che ingloba le due città di Ginevra e Annecy – e la grande massa del Salève – con l’obiettivo di costituirsi come la prima metropoli planetaria della Biodiversità, avviando una transizione ecologica dell’area transnazionale di Ginevra, in cui si prevede che entro il 2050 vivranno 350.000 nuovi abitanti.

Attorno al massiccio, la nuova metropoli caleidoscopica si estende alternando aree urbane, porzioni di agricoltura e zone boschive, riducendo il consumo di suolo e ridando alla fauna e alla flora un valore strutturale e generativo. La natura, infatti, non è più una sfera considerata esterna alla città, alle case e ai corpi, ma una sfera vitale, costitutiva della vita quotidiana, anche urbana.

La Costellazione metropolitana – circondata da una foresta orbitale di 55.000 ettari – è pensata per crescere seguendo in superficie la circonferenza sotterranea di 100 km, del nuovo acceleratore di particelle (FCC – Future Circular Collider) del CERN, per sfruttarne il potenziale energetico e di catalizzatore di saperi multidisciplinari e di competenze cosmopolite.

Per rispondere in modo sostenibile alle esigenze dei 350.000 nuovi abitanti, il progetto riprende e sviluppa i concetti di autosufficienza energetica, di compensazione ambientale (attraverso la riforestazione) e di economia circolare, utilizzando come materiale da costruzione quasi esclusivamente il legno proveniente dalla selvicoltura naturalistica nell’area del Salève.

A questo proposito, la lavorazione del legno viene centralizzata a livello regionale: nuove segherie sono collocate ai margini dell’area metropolitana in modo da stabilire una catena corta tra le attività di raccolta, i siti di produzione e gli spazi di utilizzo, per ridurne le distanze, i tempi e l’impatto ambientale. I prodotti di questo processo sono destinati alla costruzione di nuovi edifici così come al retrofitting e all’adeguamento energetico e funzionale del patrimonio edilizio esistente nell’area. Al termine del ciclo di vita degli edifici in legno, i vari componenti possono trovare nuove possibilità di riutilizzo e riciclo all’interno della Costellazione grazie all’implementazione di soluzioni digitali e fisiche, dando seguito agli obiettivi di autosufficienza energetica e transizione ecologica. La strategia di implementazione dell’economia circolare del legno e il programma di forestazione sono stati sviluppati insieme ad un team di esperti, tra cui il professor Eugenio Morello e il professor Fabio Salbitano. L’obiettivo è di compensare il consumo di suolo necessario con nuove foreste e, in un tempo stimato di 60 anni, garantire un’economia del legno completamente autonoma per la regione.

Principio fondante della nuova conurbazione ginevrina è la sua natura transnazionale, risorsa primaria per accentuare la sua apertura al mondo, integrando nel suo territorio le più vaste differenze culturali e etniche e incarnando – come prima metropoli al mondo – quel concetto di Mondialité che Eduard Glissant ha proposto per il futuro della coesistenza urbana, come modo per proteggere una tradizione culturale forte e accettare lucidamente la sfida dell’assimilazione e dell’integrazione culturale. La Mondialité si oppone così alla globalizzazione, poiché consiste nel trovare una dimensione di mondialità in ogni spazio locale, una dimensione di complessità del mondo in ogni paese, in ogni villaggio, in ogni città.

Questi sono punti cruciali per una metropoli aperta che funzioni come un arcipelago di comunità transnazionali creative dove emergono nuovi lavori e competenze, grazie alla convergenza delle tecnologie più avanzate, dei centri di formazione internazionali, delle sedi delle principali multinazionali e di una rete locale di istituti di ricerca e sviluppo.

La Metropoli caleidoscopica di Ginevra e Annecy prevede, infatti, anche un sistema di undici nuove Scuole pubbliche, aperte tutte le ore del giorno, tutti i giorni dell’anno, per tutte le età; scuole che diventano i nodi di un anello di epicentri della vita collettiva, trasformando in realtà il concetto di spazio collettivo proposta da Richard Sennet.

Un sistema articolato e sostenibile di reti per la mobilità pubblica e privata a emissione zero, inoltre, è progettato per intrecciarsi con una serie di hub intermodali per il telelavoro allo scopo di garantire una diminuzione del commuting in tutta l’area metropolitana. L’obiettivo è essere la prima e più grande zona a emissioni zero di CO2 entro il 2050. Infine, due headquarters dell’ONU specializzati nello studio delle sfide imposte dal cambiamento climatico e dell’Antropocene, trovano il loro contesto ideale per suggellare un esperimento sulla sostenibilità con implicazioni a livello mondiale.

La costellazione geografica della nuova Ginevra può diventare il modello di una nuova forma di Metropoli, pronta ad affrontare le grandi sfide del futuro prossimo del Pianeta Terra. Un progetto ambizioso che non può che nascere in una città antica e colta, lambita dalle acque del lago Léman e circondata da grandi massicci montuosi, che ha ospitato nei secoli alcuni dei giganti del pensiero occidentale – da Calvino a De Saussure, da Starobinsky a Corboz.

Regioni montuose e profonde regioni del pensiero dalle quali ripartire oggi per sfidare il futuro.

 

I numeri del progetto:

5.400.000 t di CO2 immagazzinate dalle nuove strutture in legno
+ 350.000 nuovi abitanti
155 km di infrastruttura verde
120 km di circonvallazione per E-vehicles
100 km di distribuzione sotterranea di energia ad alta tensione
35 km di corridoi ferroviari
9 km di parco agricolo lineare
100.000 ha di ZEZ – Zero Emission Zone
86.383 ha di aree di energia smart grid
60.000 ha di territorio naturale protetto
55.000 ha di foresta orbitale
45.000 ha di sistema agroforestale
4.725 ha di area di protezione della biodiversità sul Salève
+ 11 nuclei urbani autosufficienti
+ 11 parchi agricoli
1 UNHACC – UN Headquarter for Anthropocene and Climate Change
1 UN Research Centre for Ecological Transiction
0 emissioni di CO2 dal settore della mobilità