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Arese | Area Ex-Alfa Romeo

Arese Area Ex-Alfa Romeo

Immagini

Progetto

Stefano Boeri Architetti

Luogo

Arese, Italy

Anno

2010

Tipologia

Masterplan

Commissione

Concept plan, masterplan

Credits

SBA with David Chipperfield Architects, Cino Zucchi Architetti

Il progetto per l’area Ex-Alfa Romeo ad Arese, vicino a Milano si basa su 5 idee.

1.Un territorio che cambia identità

Quello che una volta era una grande recinto monofunzionale, che lavorava su scala extraterritoriale, diventa uno spazio nuovamente permeabile e aperto al territorio circostante.

2. Un’area che torna a produrre

A fianco alle strutture produttive, un rilancio dell’area storicamente legata al tema della produzione e del lavoro, come spazio della formazione, dell’avviamento al lavoro e della costruzione di BIC (Business Innovation Center), quali incubatori di aziende.

Una frontiera innovativa che, partendo dalla conversione dell’area ex-Alfa di Arese, potrebbe creare, per esempio, una scuola artigiana del legno, centri di ricerca e laboratori di sperimentazione dove testare i materiali e monitorare le loro caratteristiche nel tempo.

Ciò significherebbe aprire il recinto dell’Alfa Romeo al suo territorio, contribuendo a un importante rilancio occupazionale e facendo dell’area uno dei poli di eccellenza della produzione regionale.

3. Un centro per la sostenibilità

Un centro per la sostenibilità su scala regionale, che indirizzerà la conversione dell’area ex-Alfa Romeo di Arese facendo di quest’ultima un esempio virtuoso, dove concentrare le tecnologie più innovative sull’efficienza energetica e di riuso dei materiali. La novità sta nel fatto che l’area, da un lato, ospiterà un centro di ricerca sui temi della Smart Grid, delle tecnologie fotovoltaiche e di riuso delle acque, e dall’altro sarà il luogo di applicazione e monitoraggio di tali tecnologie, che verranno quindi replicate in altri casi.

4. Un borgo che favorisce il mix sociale

Aumentare la diversificazione della composizione sociale, rispondere, in tempo reale, a bisogni abitativi che emergono di continuo, significa trasformare una città selettiva in una città accogliente, capace di essere inclusiva, attenta alle condizioni del disagio abitativo, anche attraverso una politica mirata e diffusa dell’abitare collettivo.

5. Un centro con una rete diffusa di servizi

Ribattezzata Alfaville, l’area interessata dal progetto avrà al suo interno servizi dedicati ai suoi abitanti, ma anche una quota di servizi dedicati ai centri limitrofi di Garbagnate e Arese. In particolare una piazza e un boulevard densi di funzioni pubbliche o a uso pubblico, come piccoli spazi commerciali, biblioteca, asilo, centri sportivi, in grado di generare un forte senso di urbanità e identità collettiva.