L’Expo di Milano sarà il primo esempio di una nuova generazione di esposizioni universali. Nel 2015 il mondo intero verrà a Milano per partecipare alla realizzazione di un immenso orto botanico. Un orto planetario, nel quale tutti i Paesi del mondo saranno chiamati a mostrare le loro risorse e le loro capacità per affrontare la grande sfida di una nutrizione equa e sostenibile
Nel corso di questi mesi, nel passare dal concept plan presentato nel settembre 2009 al master plan consegnato alla BIE nell’aprile 2010, abbiamo lavorato per dare forza e concretezza a questa idea. Abbiamo lavorato per dare forza all’idea di un sito espositivo che diventerà tutt’uno con il tema della nutrizione. Un sito espositivo nel quale i padiglioni nazionali non saranno rinchiusi dentro degli edifici, ma avranno a disposizione ciascuno un intero lotto di terra coltivabile..
Un pezzo di terra dove ogni Paese del mondo potrà coltivare i propri prodotti agricoli, mostrare la propria biodiversità agroalimentare, ma anche realizzare spettacolari serre e padiglioni avveniristici in cui ospitare le tecnologie più avanzate e sostenibili per affrontare il grande problema della nutrizione e della fame nel mondo.
Ogni lotto di terra, cioè ogni Paese del mondo, avrà un affaccio sul grande boulevard pedonale che abbiamo chiamato “viale dei popoli” e che rappresenterà uno straordinario palcoscenico da cui osservare e mettere a confronto le ricerche, le proposte e le eccellenze del mondo intero nel campo della nutrizione e dell’energia sostenibile.
La grande sfida dell’alimentazione non sarà dunque simulata o descritta con filmati e diagrammi (qualcosa che ognugno di noi può oggi vedere sul proprio mobile phone) ma si metterà in scena dal vivo, e in tempo reale. I visitatori potranno gustare e provare i cibi di tutto il mondo sedendosi ai bordi di un tavolo lungo più di un chilometro; oppure entrare lateralmente nei lotti dei Paesi dove potranno vedere all’opera le tecnologie più sofisticate per la coltivazione.
Oppure ancora seguire i processi di trasformazione dei prodotti agricoli in cibo e sperimentare sulla propria pelle le più straordinarie innovazioni in campo energetico. Ogni lotto nazionale sarà insomma un vero e proprio parco a tema, ricco di attrattività, di momenti di svago e intrattenimento, ma anche di spazi per l’educazione e la conoscenza, che darà lustro e visibilità alla presenza di ogni Paese.
Attorno ai padiglioni e ai lotti, un anello di canali navigabili – un elemento caratteristico del paesaggio italiano- permetterà ai visitatori di muoversi e di attraccare nelle diverse parti dell’Expo.
Lungo uno di questi canali navigabili verrà realizzato un villaggio residenziale per le delegazioni dei Paesi partecipanti. Il progetto del villaggio affacciato sull’acqua sarà affidato, attraverso un bando di concorso, ai migliori architetti del mondo.
Anche la presenza italiana, che avrà a disposizione il boulevard perpendicolare al “viale dei popoli”, quello che collega il media center con il lago artificiale, sfrutterà la terra coltivabile per descrivere le eccellenze della produzione agroalimentare delle regioni italiane. A conclusione del Boulevard, il Palazzo Italia ospiterà in un’architettura aperta sul lago gli incontri tra le delegazioni internazionali.
La grande sfida della nutrizione e dell’energia sostenibile avrà nei padiglioni tematici, posti a nord del sito e negli spazi della vicina Fiera ogni opportuno approfondimento. Qui, oltre che nei lotti dei Paesi, verranno presentate e discusse alcune grandi questioni connesse al tema dell’alimentazione:
il tema della distribuzione delle risorse idriche e la grande questione della proprietà delle sementa. –il grande paradosso che deriva dal confronto tra lo spreco di cibo da parte dei paesi più ricchi e la drammatica sotto-nutrizione che riguarda un miliardo di abitanti dei paesi più poveri del mondo;
la grande minaccia della desertificazione e dell’effetto serra e i suoi effetti sull’agricoltura;
l’uso di tecnologie che alterano il codice genetico delle piantumazioni e l’utilizzo di tecnologie pulite in sostituzione dei pesticidi.
Questi grandi temi verranno discussi insieme alle aziende agroalimentari nazionali e multinazionali, alle comunità di contadini e ad esperti nel settore botanico e dell’alimentazione.
A pochi passi dai padiglioni tematici e dalla Fiera, all’interno del grande Performance Center, temi come quelli della fame, dello spreco di risorse, dell’energia sostenibile alimenteranno una serie di grandi conferenze pubbliche dove migliaia di giovani e di visitatori potranno assistere alle visioni del futuro presentate dai grandi protagonisti della nostra epoca: studiosi, politici, artisti, scienziati. L’Expo di Milano sarà dunque un grande palcoscenico dove le migliori idee sul futuro dell’umanità verranno messe a confronto e rilanciate in tempo reale in tutto il pianeta.
Nell’orto planetario che si realizzerà a Milano nel 2015, la zona più a sud sarà occupata da grandi serre bioclimatiche. Le grandi serre alte più di 50 metri costituiranno una delle principali attrattive dell’Expo. Al loro interno, i visitatori potranno vivere l’esperienza di camminare entro i paesaggi più caratteristici e estremi del pianeta, scoprendo ogni volta come l’agricoltura, la zootecnia e la pesca sanno trasformare i vincoli climatici e le biodiversità geografiche in risorse per la produzione di cibo.
In una di queste grandi serre verrà riprodotta una porzione di foresta pluviale e verrà mostrato come in parti diverse del pianeta, il clima tropicale umido permette coltivazioni importanti e cruciali come quelle del riso, della canna da zucchero, del caffè, del cacao.
A pochi passi, un’altra grande serra ospiterà la riproduzione di un ambiente tropicale secco, come la savana e anche in questo caso, i visitatori potranno toccare con mano le pratiche di coltivazioni del cotone, del girasole, del miglio, dell’orzo, dell’agave, della soia e del matè.
Ancora più spettacolare e interessante sarà l’esperienza entro la serra dedicata ai climi desertici e alle sofisticate tecnologie che oggi permettono di coltivare ceci, legumi e piantagioni di palme.
Accanto alle grandi serre bioclimatiche, verranno realizzati due paesaggi agricoli a cielo aperto. A sud, a concludere con una collina terrazzata l’area dell’EXPo, verrà riprodotto il paesaggio tipico per terrazzamenti di olivi e vigneti dell’ambiente mediterraneo.
Più a nord, sarà invece una grande area di coltivazioni tipiche dei climi temperati umidi, come la pianura padana o la brughiera, a ospitare coltivazione per produrre frumento, orzo, riso, mais, piselli, fagioli e patate.
L’esperienza educativa e di intrattenimento che questo grande Parco Scientifico sul Tema agroalimentare offrirà ai visitatori dell’EXPO, potrà immediatamente dopo la grande esposizione affiancarsi alla ricerca applicata nei campi della botanica, della biologia molecolare e delle scienze dell’alimentazione.
La realizzazione del primo Parco Scientifico dell’Alimentazione del mondo sarà dunque una delle principali eredità che l’EXPO lascerà a Milano e all’Italia. Un luogo di intrattenimento, divulgazione e studio che attirerà ogni anno nel nord Italia milioni i visitatori, oltre che giovani ricercatori provenienti dai principali centri di ricerca e università internazionali.
Ma l’intero Orto Botanico Planetario, non solo il Parco dell’Alimentazione, resterà in eredità a Milano come un ambiente vitale e produttivo, dove troverà posto un grande Museo dell’alimentazione e un Centro per lo Sviluppo Sostenibile, che svilupperà le ricerche sull’alimentazione e l’energia promosse in collaborazione con i principali Paesi in via di sviluppo. L’eredità dell’EXPO non si consumerà dunque solo nel sito, ma si proietterà nel territorio circostante. Per il 2015 verrà ultimata la realizzazione di un grande parco urbano di 800 ettari che connetterà, seguendo il sistema storico dei canali e delle vie d’acqua milanesi, concepiti da Leonardo Da Vinci, il sito dell’Expo con i Navigli storici di Milano. E inoltre avvierà la riqualificazione delle 59 cascine di proprietà comunale che costellano come satelliti la città e che saranno rilanciate come luogi pubblici per l’agricoltura di prossimità, l’ospitalità ai giovani e l’assistenza ai più deboli.
L’Expo del 2015 non sarà dunque solo la prima esposizione ad inaugurare un nuovo modo di concepire il rapporto tra il tema scelto e il sito espositivo. Sarà anche un modello di Expo sostenibile, perché pensata e progettata fin dall’inizio per essere una grande infrastruttura destinata a durare nel tempo e a produrre cultura, attrattività e ricchezza. Un’Expo capace di sprigionare – ben oltre i sei mesi dell’evento – la sua forza dinamica e imprenditoriale nei confronti delle aziende agricole lombarde, italiane ed internazionali, delle grandi società che operano nel mercato della distribuzione di cibo, e dei variegati soggetti che gestiscono il mondo della ristorazione regionale, nazionale e multietnica. Un’EXPO che resterà viva e attrattiva per molti anni e che, con il vostro prezioso e necessario aiuto, aprirà una nuova fase nella storia delle esposizioni universali.
–
(per le immagini expo_01,02,03,07,08,09,10,12,13,14,15,22,23,24,25,26,27, crediti: Ufficio di Piano Expo Milano 2015)
(per le immagini expo_04,05,06,16,17,18,19,20,21,28, crediti: Politecnico di Milano- DIAP-Multiplicity.Lab)