Il progetto costituisce l’applicazione nel sito di Figino di un’architettura generativa per l’edilizia sociale. Un’architettura che si basa sulla formulazione di una serie di materiali morfo-tipologici Il progetto costituisce l’applicazione nel sito di Figino di un’architettura generativa per l’edilizia sociale. Un’architettura che si basa sulla formulazione di una serie di materiali morfo-tipologici elementari, che luogo per luogo si compongono tra loro (ogni volta in sequenze e gerarchie differenziate) in modo da realizzare delle declinazioni orientate a soddisfare le specifiche esigenze di ogni contesto in cui si sviluppino insediamenti caratterizzati dalla presenza di edifici a basso costo e ad alta flessibilità.
Questa architettura generativa per l’housing sociale si articola secondo tre gradi successivi:
1.un alfabeto elementare di moduli abitativi il cui denominatore comune è di tipo geometrico-strutturale.
Ogni modulo ha una profondità di sei metri e una larghezza variabile a partire da un passo strutturale di m.0,65.
Ogni modulo condensa una spazialità e una propensione funzionale e rappresenta la “lettera” di un alfabeto variabile utile per comporre dei sistemi abitativi più complessi.
2.una grammatica compositiva che articola la sequenza dei moduli elementari secondo alcune principali “parole”, destinate soprattutto a rispondere alle esigenze tipologiche e dimensionali della domanda abitativa di edilizia sociale, appartamento per appartamento.
Questa grammatica compositiva permette di comporre (usando lo stesso alfabeto) “parole” che assumono la forma di edifici tipo logicamente variati: edifici a schiera e a corpo edilizio semplice, edifici in linea a corpo doppio, edifici a torre, ecc.
3. una sintassi insediativa che rende possibile l’aggregazione delle “parole” entro diversi tipi di organizzazione dello spazio urbano pubblico e semipubblico e dello spazio domestico privato e semi-privato.
Le frasi urbane che scaturiscono da questa aggregazione sono l’elemento principale di declinazione della grammatica compositiva in relazione alle caratteristiche territoriali e paesaggistiche del sito di progetto.
I vantaggi di questa architettura compositiva, pensata a partire da un principio di prefabbricazione leggera e a secco, sono essenzialmente quattro: una grande flessibilità nella composizione anche delle unità minime del sistema (gli appartamenti) che diversamente dalla prefabbricazione tradizionale possono essere composte ad hoc; la possibilità di dar vita a un mix di spazi e destinazioni che può essere eventualmente variato nel tempo grazie ad addizioni, sovrapposizioni, sottrazioni nell’assemblaggio dei moduli elementari; una sostanziale disponibilità dell’architettura generativa ad essere compresa e gestita anche in fase di progettazione (attraverso apposite procedure di partecipazione) dalle comunità di utenti dell’housing sociale, oltre che dai tecnici, dai politici e dagli amministratori chiamati a seguirne la realizzazione; e un tempo di realizzazione assai ridotto e un costo complessivo estremamente contenuto; vantaggi che si sposano con i requisiti impiantistici e edilizi di sostenibilità ambientale che anche la ralizzazione di housing sociale oggi richiede.
Project Information
location: Milano, Italy
year: 2009
commission:preliminary project
built area:
budget:
Architectural Design:
Stefano Boeri Architetti
Team:
Chiara Quinzii
Kristina Drapic
elementari, che luogo per luogo si compongono tra loro (ogni volta in sequenze e gerarchie differenziate) in modo da realizzare delle declinazioni orientate a soddisfare le specifiche esigenze di ogni contesto in cui si sviluppino insediamenti caratterizzati dalla presenza di edifici a basso costo e ad alta flessibilità.
Questa architettura generativa per l’housing sociale si articola secondo tre gradi successivi:
1.un alfabeto elementare di moduli abitativi il cui denominatore comune è di tipo geometrico-strutturale.
Ogni modulo ha una profondità di sei metri e una larghezza variabile a partire da un passo strutturale di m.0,65.
Ogni modulo condensa una spazialità e una propensione funzionale e rappresenta la “lettera” di un alfabeto variabile utile per comporre dei sistemi abitativi più complessi.
2.una grammatica compositiva che articola la sequenza dei moduli elementari secondo alcune principali “parole”, destinate soprattutto a rispondere alle esigenze tipologiche e dimensionali della domanda abitativa di edilizia sociale, appartamento per appartamento.
Questa grammatica compositiva permette di comporre (usando lo stesso alfabeto) “parole” che assumono la forma di edifici tipo logicamente variati: edifici a schiera e a corpo edilizio semplice, edifici in linea a corpo doppio, edifici a torre, ecc.
3. una sintassi insediativa che rende possibile l’aggregazione delle “parole” entro diversi tipi di organizzazione dello spazio urbano pubblico e semipubblico e dello spazio domestico privato e semi-privato.
Le frasi urbane che scaturiscono da questa aggregazione sono l’elemento principale di declinazione della grammatica compositiva in relazione alle caratteristiche territoriali e paesaggistiche del sito di progetto.
I vantaggi di questa architettura compositiva, pensata a partire da un principio di prefabbricazione leggera e a secco, sono essenzialmente quattro: una grande flessibilità nella composizione anche delle unità minime del sistema (gli appartamenti) che diversamente dalla prefabbricazione tradizionale possono essere composte ad hoc; la possibilità di dar vita a un mix di spazi e destinazioni che può essere eventualmente variato nel tempo grazie ad addizioni, sovrapposizioni, sottrazioni nell’assemblaggio dei moduli elementari; una sostanziale disponibilità dell’architettura generativa ad essere compresa e gestita anche in fase di progettazione (attraverso apposite procedure di partecipazione) dalle comunità di utenti dell’housing sociale, oltre che dai tecnici, dai politici e dagli amministratori chiamati a seguirne la realizzazione; e un tempo di realizzazione assai ridotto e un costo complessivo estremamente contenuto; vantaggi che si sposano con i requisiti impiantistici e edilizi di sostenibilità ambientale che anche la ralizzazione di housing sociale oggi richiede.
Informazioni Progetto
luogo: Novara, Italy
anno: 2008
incarico: progetto preliminare
superficie costruita:
importo:
Progetto architettonico:
Stefano Boeri Architetti
Team: Chiara Quinzii e Kristina Drapic