All’interno del sito tedesco Neue Energie un articolo dal titolo Più verde invece di grigio, si concentra sulle conseguenze del cambiamento climatico e le politiche per contrastarlo, presentando il Bosco Verticale di Boeri Studio come un esempio virtuoso.
“Il caldo estremo è il più letale di tutti i fenomeni meteorologici estremi”, aveva avvertito nell’aprile del 2022 l’allora responsabile del benessere climatico di Atene, Eleni Myrivili, che oggi ricopre lo stesso incarico presso le Nazioni Unite. Tanti alberi, spazi verdi e specchi d’acqua per spezzare il grigiore del cemento, piazze ombreggiate in estate, corridoi ecologici, ombreggiamento naturale, piante verdi sulle facciate degli edifici: queste le soluzioni che potrebbero essere vitali per la sopravvivenza dell’ambiente urbano in futuro.
In questo contesto si inserisce il Bosco Verticale, inaugurato nel 2014 nel quartiere di Porta Nuova di Milano, che ospita 800 alberi (480 alberi di prima e seconda grandezza, 300 dalle dimensioni più ridotte), 15.000 piante perenni e/o tappezzanti e 5.000 arbusti. Una vegetazione equivalente a quella di 30.000 mq di bosco e sottobosco, concentrata su 3.000 mq di superficie urbana, che porta con sé tutti i benefici dell’integrazione con l’architettura: ombreggiamento naturale, assorbimento di CO2, inquinamento acustico e polveri sottili, produzione di ossigeno, regolazione dell’umidità e moltiplicazione della biodiveristà.
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