All’interno del sito di Lampoon un articolo di Cesare Cunaccia intitolato Giardini pensili antichi e moderni: storia ed evoluzione di una architettura in dialogo con la natura, analizza il rapporto tra la natura vivente e le scelte architettoniche, dal mito delle torri di Babilonia all’Isola Bella, fino all’appartamento parigino di Beistegui di Le Corbusier e al Bosco Verticale di Boeri Studio.
Il tema del giardino pensile è sempre stato connesso all’inconscio dell’architettura, fin dall’antichità. Gli esempi presentatiprendono in considerazione un’ampia selezione cronologica e internazionale: strutture sopraelevate, poste al di sopra di una struttura piana o inclinate, tra cui gli horti di Palazzo Piccolomini a Pienza o quelli farnesiani a Caprarola; il parco di Versailles e lo ziggurat fiabesco dell’Isola Bella – parco voluto dai Borromeo nel Seicento, nel cuore dei loro domini feudali sul lago Maggiore.
Tra gli esempi moderni di integrazione riuscita tra verde e architettura viene citato il Bosco Verticale di Milano, completato nel 2014 nel quartiere di Porta Nuova, che ospita una vegetazione equivalente a quella di 30.000 mq di bosco e sottobosco, concentrata su 3.000 mq di superficie urbana: 800 alberi, 15.000 piante perenni e/o tappezzanti e 5.000 arbusti; una cortina verde che genera un microclima interno senza effetti dannosi sull’ambiente, “regola” l’umidità, produce ossigeno e assorbe CO2 e polveri sottili.
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