Un articolo de la Repubblica analizza il fenomeno Airbnb: il suo aver profondamente influenzato non solo le forme del turismo ma le città stesse.
Il turismo di massa ha infatti ridipinto il volto delle principali città del mondo negli ultimi decenni, quasi ritracciandone i centri e i quartieri storici. Il Barrio Gotico di Barcellona, il Marais di Parigi, l’intera isola di Venezia, i centri di Lisbona, Madrid, Praga, Firenze, Roma, Milano, Napoli hanno visto un vero e proprio trapianto sociale con un aumento esponenziale dei costi di affitto.
Stefano Boeri, intervistato a proposito, ne delinea alcune ragioni, prima delle quali la temporaneità degli affitti, nata come forma di economia collaborativa e divenuta oggi motore di una profonda metamorfosi urbanistica. La regolamentazione di queste piattaforme aiuterebbe a contrastare l’invasione dei centri che rischiano di perdere identità a causa del consumo frenetico generato da brevissime e molteplici permanenze.
Già Bernardo Secchi individuava nel patrimonio immobiliare pezzi che funzionano da filtri verso l’alto ed altri che funzionano da filtri verso il basso – modificando le condizioni sociali, demografiche ed economiche di un quartiere – ed è da questa moltitudine di variabili da cui dipende la valorizzazione o il degrado del vasto arcipelago urbano.