La Repubblica riprende l’intervista a Stefano Boeri da parte del direttore di Repubblica Maurizio Molinari, durante l’evento annuale di Repubblica delle Idee, tenutosi a Bologna.
Il dibattito, concentratosi sulle città diffuse, ha toccato argomenti quali il patrimonio edilizio italiano e le sfide delle città del futuro – dalla sostenibilità ambientale, al riuso degli edifici obsoleti ed energivori, al consumo di suolo, a una nuova visione di città-arcipelago.
“Oggi la scelta che si sta prendendo come riferimento per tutte le città europee è evitare il consumo di suolo. Su questo mi piace ricordare la lezione di Renzo Piano, che ha sempre proposto come modello di crescita quello per rammendo interno, ovvero ricostruire le parti già esistenti, cambiandole, sostituendole, migliorandole. […]
Abbiamo costruito 14 milioni di edifici, di cui 8 milioni dal ’45 ad oggi, e di questi circa 4 in posti sbagliati, zone sismiche o a rischio idrogeologico. Molti di questi, inoltre, sono degradati, energivori. È un problema politico che andrebbe affrontato. Sono infrastrutture che hanno fatto la storia delle città europee nell’Ottocento e che hanno cominciato ad essere in crisi a metà del Novecento, oggi per la gran parte vuote. Non ha alcun senso crescere fuori dai confini attuali delle città. Quello che però serve è il coraggio di intervenire, facilitare la sostituzione di una struttura desueta con un edificio nuovo capace di assorbire la luce del sole e del vento, di diffondere l’energia che produce, architettonicamente più funzionale e magari anche più bello.” dichiara Stefano Boeri.
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