Su La Repubblica, in un articolo di Alberto Saibene intitolato “Il ritratto di Milano riflesso nei disegni che esplorano i suoi riti”, viene presentato il libro dell’architetto e designer Ugo La Pietra, Storie Metropolitane, all’interno del quale, tra i disegni che accompagnano il testo, compare anche il Bosco Verticale.
Il libro è una raccolta di storie, tra testi e illustrazioni, dove La Pietra descrive la Milano di oggi, tra “le cose nuove” e “le cose vecchie”.
Il Bosco Verticale, l’edificio-prototipo di una nuova architettura della biodiversità, che pone al centro non più solo l’uomo, ma il rapporto tra l’uomo e altre specie viventi, compare all’interno del libro come illustrazione e come ambientazione di due storie metropolitane.
Il Bosco Verticale, situato a Milano nell’area Porta Nuova, è formato da due torri alte 80 e 112 m, che ospitano nel complesso 800 alberi (480 alberi di prima e seconda grandezza, 300 dalle dimensioni più ridotte, 15.000 piante perenni e/o tappezzanti e 5.000 arbusti). Una vegetazione equivalente a quella di 30.000 mq di bosco e sottobosco, concentrata su 3.000 mq di superficie urbana.
Al contrario delle facciate “minerali” in vetro o pietra, lo schermo vegetale del Bosco non riflette né amplifica i raggi solari, ma li filtra, generando un accogliente microclima interno senza effetti dannosi sull’ambiente. Nello stesso tempo, la cortina verde “regola” l’umidità, produce ossigeno e assorbe CO2 e polveri sottili.
Per leggere l’articolo completo, consultare La Repubblica (ed. Milano), 07 Agosto 2024. https://milano.repubblica.it/