Sull’inserto settimanale del Corriere della Sera La Lettura, viene pubblicato un dialogo tra Stefano Boeri e Paul B. Preciado, scrittore e filosofo spagnolo, nel contesto della presentazione del libro Dysphoria Mundi durante il Salone del Libro di Torino.
L’articolo, a cura di Anna Sacchi, ripercorre i temi cari allo scrittore, approfondendo le problematiche del mondo in cui viviamo sia dal punto di vista politico e sociale, sia da quello ambientale.
Questioni di genere, capitalismo e transizione sono le principali parole chiave della “liberazione” rivoluzionaria che invoca Preciado, un ripensamento del ruolo dell’essere umano simile a quello sostenuto da Stefano Boeri, in relazione la mondo naturale.
“Tutti incarniamo la trasformazione. Io ne sono più conscio perché per un periodo sono stato privato del privilegio di essere cittadino (durante la transizione da donna a uomo; B. sta per Beatriz, ndr), e nessuno prova uno stato di incertezza come chi vive una transizione. Per me, però, l’incertezza non è una condizione cognitiva, ma un campo di sperimentazione, non viene dall’identità. Il rischio e che si dica: viviamo nell’incertezza, aggrappiamoci all’identità.” dichiara Paul B. Preciado
“Una serie di azioni sta mettendo in pericolo la costruzione binaria del pensiero occidentale: la facciata, il tetto, la muratura. Tre elementi influiscono: il riscaldamento globale che chiede di ridefinire la divisione tra uomo e natura; l’intelligenza artificiale che continuiamo a figurare come produzione umana, ma che non necessariamente è sottomessa a noi; il concetto di identità travolto dalla mutazione dei corpi umani. La svolta epistemica è presente in questi mondi e credo che ciò che rende cruciale la tua posizione, Paul, sia il fatto che la incarni.” conclude Stefano Boeri.