All’interno del sito brasiliano Istoé, un articolo di Ana Mosquera intitolato Florestas verticais, prende in considerazione il nuovo approccio nell’architettura contemporanea di integrare la natura vivente nel disegno delle facciate, sempre più presente nel paesaggio urbano, citando come esempi virtuosi il Bosco Verticale di Milano di Boeri Studio e Wonderwoods a Utrecht, ultimo cantiere di Stefano Boeri Architetti.
Partendo dagli esempi locali, l’articolo si concentra sui benefici dell’inserimento di alberi e piante nel disegno architettonico, dall’ombreggiamento degli appartamenti, all’assorbimento di polveri sottili e anidride carbonica alla creazione di un microclima vantaggioso per gli utenti.
Come primo esempio di successo di questo tipo di architettura viene citato il Bosco Verticale, terminato nel 2014 nell’area Porta Nuova, e formato da due torri alte 80 e 112 m, che ospitano nel complesso 800 alberi (480 alberi di prima e seconda grandezza, 300 dalle dimensioni più ridotte) 15.000 piante perenni e/o tappezzanti e 5.000 arbusti.
L’articolo prende in considerazione anche le nuove interpretazioni della tipologia, dall’esempio in social housing a Eindhoven, a Wonderwoods, attualmente in cantiere, che accoglierà sulle facciate circa 10.000 piante di 30 specie diverse, equivalenti alla vegetazione di un ettaro di bosco: un vero e proprio ecosistema urbano, in grado di produrre circa 41 tonnellate di ossigeno ogni anno.
Per leggere l’articolo completo: https://istoe.com.br/florestas-verticais/