Il Foglio pubblica un articolo di Daniele Bonecchi, con un contributo di Stefano Boeri, che riprende una pubblicazione di Time Out (rivista di tendenza inglese) in cui il quartiere l’Isola di Milano, sito che ospita il Bosco Verticale di Boeri Studio, viene inserito tra i quartieri più “cool” del mondo.
Sviluppatosi tra la seconda metà dell’800 e i primi del ‘900, il quartiere ha preso il nome dalla costruzione della ferrovia nel 1865 che divise e isolò, per l’appunto, il quartiere dal resto della città. Nel 2005 il Comune di Milano e Hines, il principale soggetto privato promotore dell’intervento insieme al Comune, stipulano la convenzione attuativa per riqualificare la zona di Milano. Oggi i grattacieli, il Bosco Verticale, gli spazi verdi, La Biblioteca degli Alberi, la Torre Unicredit sono diventati i simboli della nuova Milano.
“È un esempio molto interessante, l’Isola, di quello che dovrebbe essere una città, con la possibilità di zone e quartieri con una grande diversità di utilizzare degli spazi che condividono. È diventata un punto d’incontro dove si affacciano città diverse. Corso Como arriva fino a corso Garibaldi e al centro storico, ha mantenuto il carattere di un quartiere alla moda. Poi verso la stazione Garibaldi, con un nodo essenziale per la mobilità milanese. La zona delle Varesine più legata al sistema direzionale, gli alberghi, il Pirellino, la torre Galfa, il centro direzionale.L’Isola è diventato un punto d’incontro di gente e stili di vita diversi” dichiara Stefano Boeri.
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