Su Il Foglio, all’interno della sezione Gran Milano a cura di Maurizio Crippa, Giovanni Seu intervista Stefano Boeri riguardo allo stato di Milano e alle nuove costruzioni, soprattutto i nuovi grattacieli, che si stanno sviluppando in città.
Partendo dalle architetture più iconiche dello skyline di Milano, come il Pirellone e la Torre Velasca, l’articolo si concentra sui cambiamenti che i nuovi grattacieli milanesi hanno subito e apportano all’ambiente urbano. In particolare, l’area di Porta Nuova ha visto, dal 2005 ad oggi, un incremento notevole della presenza di torri, tra cui il Bosco Verticale, progetto di Boeri Studio, terminato nel 2014.
“Criticare i grattacieli in quanto tali non ha senso […] Milano ha avuto pochi edifici alti, la Torre Velasca e il palazzo Pirelli sono rimasti solitari ma in passato non si rinunciava a costruire in altezza, come la Torre dei Malsani in corso Ticinese o la Torre di Asperto in corso Magenta. Oggi la situazione è diversa, ci sono i nuovi quartieri caratterizzati dai grattacieli. E abbiamo già in Bicocca un esempio di edificio in edilizia convenzionata. Ad Eindhoven ho realizzato un bosco verticale in social housing: è un esempio che si può ripetere anche a Milano”, dichiara Stefano Boeri.
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