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Bosco Verticale su Habitante

Habitante pubblica un articolo dedicato ai benefici dell’integrazione tra natura vivente e architettura, soprattutto per quanto riguarda i tetti verdi, citando il Bosco Verticale di Boeri Studio come un esempio virtuoso di questa tipologia.

I tetti verdi apportano infatti numerosi benefici ecologici e sociali, come la riduzione dell’inquinamento atmosferico, l’isolamento termico, legato al risparmio energetico, la capacità di assorbire e trattenere l’acqua piovana (contribuendo a ridurre il rischio di allagamenti e a diminuire la quantità di acqua che finisce nei sistemi di drenaggio urbano, alleviando la pressione sulle infrastrutture esistenti), e la creazione di habitat per molte specie di piante, insetti e uccelli, contribuendo a promuovere la biodiversità in aree urbane densamente popolate.

Insieme a esempi dal Giappone, Regno Unito o Singapore, il Bosco Verticale di Milano è l’unico esempio italiano citato: le due torri, alte 80 e 112 m, ospitano nel complesso 800 alberi (480 alberi di prima e seconda grandezza, 300 dalle dimensioni più ridotte, 15.000 piante perenni e/o tappezzanti e 5.000 arbusti). Una vegetazione equivalente a quella di 30.000 mq di bosco e sottobosco, concentrata su 3.000 mq di superficie urbana. Al contrario delle facciate “minerali” in vetro o pietra, lo schermo vegetale del Bosco non riflette né amplifica i raggi solari, ma li filtra, generando un accogliente microclima interno senza effetti dannosi sull’ambiente. Nello stesso tempo, la cortina verde “regola” l’umidità, produce ossigeno e assorbe CO2 e polveri sottili.

Per leggere l’articolo completo: https://www.habitante.it/habitare/larte-dei-tetti-verdi-benefici-e-realizzazioni-nel-mondo/