All’interno del sito tedesco GMX, un articolo di Katja Richter si concentra sul cambiamento climatico e sulle tecnologie in campo architettonico per rispondere alle sfide principali, citando il Bosco Verticale di Milano, ideato da Boeri Studio (Stefano Boeri, Gianandrea Barreca, Giovanni La Varra), come esempio virtuoso per quanto riguarda l’abbattimento dei consumi energetici in modo naturale: le due torri, infatti, ospitano nel complesso 800 alberi, 15.000 piante perenni e/o tappezzanti e 5.000 arbusti. Una vegetazione equivalente a quella di 30.000 mq di bosco e sottobosco, concentrata su 3.000 mq di superficie urbana.
Al contrario delle facciate “minerali” in vetro o pietra, lo schermo vegetale del Bosco non riflette né amplifica i raggi solari, ma li filtra, generando un accogliente microclima interno senza effetti dannosi sull’ambiente. Nello stesso tempo, la cortina verde “regola” l’umidità, produce ossigeno e assorbe CO2 e polveri sottili.
Nell’articolo viene anche citato uno studio dell’Associazione tedesca per la bioedilizia (BuGG), che sottolinea gli elevati vantaggi ecologici, economici e sulla salute dei tetti e delle facciate verdi per ridurre gli effetti del cambiamento climatico in atto. I nuovi edifici, come quelli già esistenti, quindi, hanno la possibilità di arricchirsi della presenza di vegetazione per migliorare il microclima, raffrescare ambienti e pareti, assorbire inquinamento e polveri sottili, e aiutare ad aumentare la biodiversità urbana.
Per leggere l’articolo completo: https://www.gmx.at/magazine/wissen/klima/klimawandel-begruente-fassaden-sparen-energiekosten-37221038