Il magazine svizzero di design e architettura Das Ideale Heim pubblica un’intervista con Stefano Boeri intitolata La città del futuro deve contenere natura viva, incentrata sui progetti verdi dello studio Stefano Boeri Architetti.
L’articolo prende in considerazione la filosofia alla base della tipologia del bosco verticale, che vede l’integrazione tra natura vivente e architettura come fondamento e punto di partenza progettuale.
L’intervista, poi, descrive alcuni esempi concreti, partendo dal Bosco Verticale di Boeri Studio a Milano, nell’anno del suo decimo anniversario, come primo esempio della tipologia. Gli altri progetti presi in considerazione includono Trudo Vertical Forest, il primo esempio di bosco verticale in social housing, rendendo la tipologia accessibile a tutti, anche a inquilini con basso reddito, e dimostrando come vivere a contatto con gli alberi e il verde non è una prerogativa esclusiva, ma può anzi diventare una scelta possibile per cittadini con background economici molto diversi.
Infine Wonderwoods, attualmente in cantiere a Utrecht, rappresenta un passo successivo, verso una tipologia a uso misto, che vede sulle facciate circa 50.000 piante di 30 specie diverse, equivalenti alla vegetazione di un ettaro di bosco.
L’edificio non è solo un modello di biodiversità delle specie viventi, ma anche di mixité delle attività e delle funzioni. Il basamento della torre è destinato a ospitare infatti un articolato sistema di residenze duplex in grado di combinare spazi residenziali e atelier, che saliranno sui lati sudoccidentali fino al quinto piano; a essi si aggiungeranno numerosi ambienti ricettivi e commerciali sulle vie Croeselaan, Jaarbeursboulevard e Veemarktple.
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