Su La Lettura del Corriere della Sera, due architetti (Stefano Boeri e Odile Decq), un artista (Emilio Isgrò) ed un poeta di strada (Ivan Tresoldi) si sono incontrati per provare a immaginare un nuovo modo di abitare le metropoli e di riabitare i borghi quando finirà l’emergenza sanitaria.
Domande e risposte sul futuro degli spazi aperti e delle realtà urbane, dell’arte e della poesia che alimentano l’incontro tra cittadini: desincronizzazione dei flussi della città, la variazione degli orari di scuole o uffici e distanziamento dei corpi saranno addolciti dalla possibilità di portare più arte nello spazio pubblico, azione connaturata alla cultura italiana.
Speranze e desideri condivisi, nell’abbracciare la centralità dello spazio aperto e la visionarietà di rincorrere mondi non ancora esistenti. L’importanza della sinergia, del lavoro condiviso tra discipline, arte, architettura, espressioni dell’umanità come il teatro e la letteratura, perché si metta in luce l’importanza non solo di spazi ma animare luoghi.
Per leggere l’intero scambio di opinioni, consultare La Lettura del Corriere della Sera di domenica 17 maggio 2020.