All’interno dell’editoriale francese Ça m’intéresse un articolo intitolato Agglomerati verdi: i modi migliori per rendere più ecologica la città, si concentra sulle sfide della città contemporanea, sempre più rivolte all’integrazione della natura vivente nel contesto urbano, citando il Bosco Verticale di Boeri Studio come un esempio riuscito di questo rapporto.
Dalla riqualificazione di aree abbandonate, al consumo di suolo, l’articolo prova a rispondere ad alcuni interrogativi sul futuro delle città enfatizzando la necessità di portare più alberi, semi e foglie nelle piazze, nelle strade e negli edifici.
Questo approccio è stato messo in pratica nell’area di Porta Nuova di Milano, dove sorgono le due torri che compongono il Bosco Verticale, il primo esempio di architettura della biodiversità, che considera la componente vegetale come elemento basilare per le scelte architettoniche.
Il Bosco Verticale è infatti il risultato di una visione che integra il concetto di biodiversità a quello della sostenibilità. Mentre l’obiettivo primario dell’architettura sostenibile è quello di ridurre al minimo l’impatto sull’ambiente, pur mantenendo una visione fortemente antropocentrica del progetto, l’approccio alla biodiversità del Bosco Verticale include l’idea che l’uomo sia solo una tra le tante presenze sul Pianeta, e che per questo vadano ricercate nuove forme di convivenza.
Per leggere l’articolo completo: https://www.caminteresse.fr/environnement/agglomerations-vertes-les-meilleures-pistes-pour-vegetaliser-la-ville-11190221/