Su Pianeta 2020 – inserto del Corriere della Sera che promuove la sostenibilità ambientale – un articolo che unisce il fascino e gli echi storici dei giardini pensili di Babilonia, costruiti dal Re Nabucodonosor II, e la suggestione delle città del futuro in una Treetopia che permette ad alberi ed esseri umani di condividere le realtà domestiche. Non solo per il valore estetico, ma soprattutto per quello ambientale, questi progetti permettono di unire la bellezza ad un aiuto concreto per l’ecosistema: in Italia, e nel mondo, il simbolo del nuovo corso architettonico è ormai il Bosco Verticale di Milano.
È possibile costruire questi edifici con prezzi competitivi per il cittadino medio, senza farne solo delle dimore esclusive? Secondo l’architetto Francesca Cesa Bianchi, partner dello studio Stefano Boeri Architetti, sì: “Con il nostro studio stiamo lavorando ad un progetto di Vertical Forest su un intervento di housing sociale – con spazi abitativi a canone calmierato – ad Eindovhen, in Olanda. La Trudo Vertical Forest”. Lo sviluppo dei Boschi Verticali permette di tutelare la biodiversità e di salvare specie di fiori e piante a rischio estinzione perché dimenticate e non più coltivate. Le foreste di città possono nascere ovunque, adattando, di volta in volta, la scelta della flora al clima locale.
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