Le città sono i teatri dove gli effetti del cambiamento climatico sono più evidenti: contribuisocno per il 70 per cento alle emissioni globali di CO2 e consumano tre quarti delle risorse naturali. Sono proprio le città ad avere quindi la responsabilità e anche l’opportunità di diventare “parte integrante della soluzione”.
Il tema della forestazione urbana, che ha anche straordinari effetti per la tutela della biodiversità, dev’essere quindi considerato come elemento fondamentale nella progettazione.
L’appuntamento per approfondire meglio tutti questi temi è a Mantova al Forum mondiale sulle foreste urbane (World forum on urban forests), che si terrà dal 28 novembre al 1 dicembre 2018, dove esperti di diversi settori si confronteranno e lavoreranno per immaginare una politica in grado di intervenire in modo olistico su tutte le questioni legate alla sostenibilità, dalla conservazione degli ecosistemi in pericolo, alla produzione di energie rinnovabili e la mitigazione dei cambiamenti climatici.
Le città intelligenti o smart cities introducono anche l’elemento vegetale come parte integrante della città e dell’architettura e non più come semplice ornamento.
“Portare le foreste in città o creare vere e proprie città foresta, significa da un lato combattere il nemico sul suo stesso terreno, dall’altro che la stessa anidride carbonica viene trasformata in fertilizzante per nutrire le piante”, racconta Stefano Boeri.
Nel 2015 lo studio Stefano Boeri Architetti ha presentato alla Cop 21 di Parigi il progetto di una città foresta per Shijiazhuang, la città cinese con il più alto tasso di inquinamento dell’aria
Forest City Shijiazhuang rappresenta il prototipo di una nuova generazione di città piccole, compatte e verdi composte da dozzine di Boschi Verticali, edifici alti circondati da alberi che raggiungono fino 9 metri di altezza, arbusti e piante fiorite.
“La presenza delle piante non solo lungo i viali, nei parchi e nei giardini, ma anche sulle facciate degli edifici, sarà il carattere distintivo di questo nuovo tipo di città”, aggiunge Boeri.
Sono molti i progetti di forestazione urbana che lo studio di Stefano Boeri sta portando avanti insieme a un team multidisciplinare: a Milano, il progetto Fiume verde mira a realizzare sul 90 per cento dei sette scali ferroviari della città un sistema continuo di parchi, boschi, oasi, frutteti e giardini a uso pubblico realizzati lungo gli ex binari ferroviari.
La trasformazione degli scali dismessi rappresenta uno dei più grandi progetti di riqualificazione e rigenerazione urbana dei prossimi anni in Europa.
Da citare anche il Masterplan per Tirana 2030, un progetto innovativo e di ampio respiro che comprende l’intera area metropolitana della capitale dell’Albania il cui piano regolatore prevede di bloccare la crescita della città oltre i suoi confini attuali grazie alla piantumazione di un “bosco orbitale” di due milioni di nuovi alberi.
L’articolo completo seguente link:
https://www.lifegate.it/persone/stile-di-vita/boschi-verticali-stefano-boeri-forestazione-urbana