9 febbraio 2018
Dal primo Bosco Verticale di Milano a quello recentemente annunciato che sarà costruito ad Eindhoven, come si è sviluppato questo modello residenziale sostenibile? Korky Koroluk, l’autore di Construction Corner del Journal of Commerce, racconta l’evoluzione del progetto architettonico di Stefano Boeri. Se il primo Bosco Verticale completato in Italia nel 2014 rappresentava una grande innovazione, un modello pionieristico per riportare porzioni di natura nell’ambiente urbano e migliorare la qualità della vita dei residenti, l’ultimo progetto di Stefano Boeri Architetti annunciato per i Paesi Bassi è un’ulteriore evoluzione, perché il concetto del Bosco Verticale diventa sostenibile non solo dal punto di vista ecologico ma anche da quello economico.
La Trudo Vertical Forest che sarà costruita ad Eindhoven sarà il primo Bosco Verticale adibito ad edilizia sociale, che apre nuovi orizzonti di sperimentazione nell’ambito dell’architettura ecosostenibile e “conferma la possibilità di unire le grandi sfide del cambiamento climatico con quelle del disagio abitativo”, spiega Stefano Boeri.
Secondo l’architetto “La forestazione urbana non è solo una necessità per migliorare l’ambiente delle città nel mondo, ma l’occasione per migliorare le condizioni di vita dei cittadini meno abbienti“.
L’impegno di Boeri per la Forestazione Urbana si conferma su diversi livelli, recentemente ha infatti lanciato un appello per una campagna globale, in vista del primo Forum Mondiale sulle Foreste Urbane, promosso da FAO, che si terrà a Mantova il prossimo novembre 2018.