9 febbraio 2018
E’ possibile che il problema del cambiamento climatico diventi una sfida globale in grado di unire gli architetti di tutto il mondo, trascurando l’eterna discussione su forma e funzione? The Building Center riflette su come i confini del mestiere dell’ Architetto stiano cambiando, a causa di molteplici fattori esterni che dovrebbero essere presi in considerazione e sottolinea tre principali strategie che l’architettura sta adottando al fine di affrontare il cambiamento climatico.
“Se dovessimo smettere di produrre CO2, i cambiamenti climatici continuerebbero a verificarsi a causa del livello di inquinamento già presente nell’ambiente.
Uno dei problemi più importanti del nostro tempo, il cambiamento climatico, rappresenta una minaccia ed ha bisogno di essere affrontato con costanza. Per ridurre l’impatto negativo di questo fenomeno ci sono due soluzioni: ridurre i fattori antropici che lo causano e sviluppare strategie architettoniche che consentano di minimizzare i suoi effetti”.
I Boschi Verticali sviluppati da Stefano Boeri, sono uno dei focus di The Building Center che indaga, in ambito architettonico, le strategie a lungo termine che vengono adottate nella progettazione per contrastare il riscaldamento globale del pianeta.
“I Boschi Verticali sono le torri residenziali o ad uso misto, in cui alberi, piante ed arbusti sono parte integrale dell’involucro esterno dell’edificio. I progetti di Boeri, come il Bosco Verticale di Milano e la Trudo Vertical Forest a Eindhoven, sono in grado di abbassare il livello di emissioni di CO2, forniscono ai residenti un alloggio confortevole, assorbono lo smog e trasformano il paesaggio urbano in un ambiente favorevole alla biodiversità.
Importanti investimenti da parte di governi e privati hanno stimolato lo sviluppo di alcuni trend internazionali, mirati ad affrontare il riscaldamento globale. Nell’architettura si nota un aumento di proposte progettuali volte a rendere le città sempre più percorribili. Inoltre, aumenta l’impiego di materiali sostenibili da parte de i progettisti, come legno, cemento ecosostenibile a basse emissioni di anidride carbonica, geo polimeri e perfino la terracotta – un materiale durevole ed efficiente dal punto di vista di permeabilità all’acqua.
Alla luce dei cambiamenti ambientali in atto, gli architetti non stanno solo progettando edifici a basso consumo e città meno dipendenti dalle automobili, ma stanno anche cercando di contrastare, con le proprie creazioni, i danni ambientali esistenti”.
L’articolo integrale: https://www.buildingcentre.co.uk/news/the-three-main-ways-architecture-is-tackling-climate-change