In un articolo di Behnaz Avazpour pubblicato su Sourceable, il Bosco Verticale viene presentato come progetto esemplare del design biofilico.
La biofilia, spiega Avazpour, è un concetto che sottolinea l’importanza dell’interazione con la natura per il nostro benessere fisico e mentale, e va oltre la semplice aggiunta di piante agli spazi; incorpora strategicamente modelli naturali, luce, materiali, forme or ganiche e configurazioni spaziali per favorire un senso di connessione con la natura, con un impatto positivo sulla salute mentale e fisica, migliorando l’esperienza urbana e contribuendo alla sostenibilità ecologica
In molte città il design biofilico viene applicato in diversi modi, da elementi su larga scala a elementi più specifici. A Milano, il Bosco Verticale si configura come un progetto biofilico esemplare che integra 800 alberi e oltre 20.000 piante in due torri residenziali.
Il concept del Bosco Verticale, l’essere cioè “una casa per alberi che ospita anche umani e volatili”, definisce non solo le caratteristiche urbanistiche e tecnologiche ma anche il linguaggio architettonico e le qualità espressive del progetto. Sul piano formale, le torri sono infatti caratterizzate principalmente dai grandi balconi tra loro sfalsati e a forte sbalzo (circa tre metri), funzionali a ospitare le grandi vasche perimetrali per la vegetazione e a permettere la crescita senza ostacoli degli alberi di taglia maggiore, anche lungo tre piani dell’edificio.
Per leggere l’articolo completo: https://sourceable.net/exploring-biophilic-cities-and-its-role-in-climate-positive-design/