In un’intervista di Alessandro Pattume a Il Tirreno, Stefano Boeri affronta il tema del futuro dei centri storici toscani, ad oggi caratterizzati da “turismo, spopolamento e degrado”.
Tra le strategie proposte per la “cura” dei centri storici toscani, Stefano Boeri sottolinea l’importanza di “diversificare il più possibile l’attrattività dei centri storici”.
«La Toscana non ha solamente Firenze, Lucca e Pisa. Sulla fascia appenninica ha decine di centri storici di straordinaria qualità, ciascuno con opere d’arte e piazze mirabili dal punto di vista urbanistico. […] Quel tipo di mondo lì è il futuro dell’Italia: non possiamo dimenticarci che investendo su quel mondo potremmo veramente rigenerare l’intero Paese», afferma Boeri.
Tra le altre sfide, Stefano Boeri mette in luce altre tre criticità da affrontare: le diseguaglianze sociali, fortemente in crescita soprattutto all’interno delle città; la transizione ecologica, un pensiero che coinvolge tutti i cittadini e che deve, dunque, essere un progetto di miglioramento della vita; e l’intelligenza artificiale, e quello che porta con sé dal punto di vista delle decisioni, della conoscenza e dell’informazione sulla città.
“Le città per il futuro, o per meglio dire le città del futuro, sono le città esistenti su cui noi oggi progettiamo il futuro”.
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