Su Huffpost Linda Varlese intervista Stefano Boeri riguardo alle città contemporanee. In particolare, il dialogo si concentra sull’effetto isola di calore e sulla temperatura crescente che le città si trovano sempre di più ad affrontare nei periodi estivi.
L’intervista si concentra sulle possibili soluzioni di adattamento e resilienza urbana contro gli effetti del cambiamento climatico, soprattutto il surriscaldamento: da un lato si riprendono materiali e tecniche, ormai in disuso, con cui venivano tradizionalmente costruite le abitazioni delle regioni mediterranee e che garantivano refrigerio nelle stagioni calde e protezione dal freddo nelle stagioni invernali; dall’altro lato si evidenzia il potenziale di piante e alberi per ombreggiare e ridurre il calore.
“Viviamo tra lamiere e cemento, il grande caldo imporrà di ripensare le città. Il concetto chiave che sta alla base della città moderna, costruita a partire dai primi decenni del secolo scorso, è che si è pensato che fosse possibile dimenticarsi di alcune delle tecniche tradizionali di costruzione a favore di un investimento in tecnologie che potessero garantire un raffreddamento e un riscaldamento a costi alti di consumo energetico. Gli alberi restano lo strumento più facile ed economico che abbiamo. La forestazione urbana non è un’opzione ma la scelta più efficace, economica e inclusiva per contrastare gli effetti e le cause prime del cambiamento climatico” dichiara Stefano Boeri.
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La notizia è stata ripresa anche da Head Topics.